Città del Vaticano, 26 set. (askanews) – “Vi è un impellente bisogno che quanti sono investiti di autorità si impegnino con costanza e pazienza in oneste trattative in vista della soluzione dei contrasti, con l’animo disposto a individuare onorevoli compromessi, che nulla pregiudicano e che invece possono costruire per tutti sicurezza e pace”. Così Papa Francesco nel suo primo discorso pubblico in Lussemburgo. Un appello al ‘cuore dell’Europa, pronunciato nel suo discorso alle autorità civili e politiche lussemburghesi, ma con lo sguardo all’intero continente europeo e alle sue istituzioni, Francesco, infatti, ha subito ricordato che Lussemburgo, è “socio fondatore dell’Unione Europea e delle Comunità che l’hanno preceduta, sede di numerose istituzioni europee, tra le quali la Corte di Giustizia dell’Unione, la Corte dei Conti e la Banca degli Investimenti” e che, “si è distinto nell’impegno per la costruzione di un’Europa unita e solidale, nella quale ogni Paese, piccolo o grande che fosse, avesse il suo proprio ruolo, lasciando finalmente alle spalle le divisioni, i contrasti e le guerre, causate da nazionalismi esasperati e da ideologie perniciose”.
Un paese, ha poi aggiunto nel suo discorso davanti alle autorità politiche, posto geograficamente come crocevia di popoli. “Va riconosciuto che quando prevalgono logiche di scontro e di violenta contrapposizione, i luoghi che si trovano al confine tra potenze che confliggono – ha detto Francesco – finiscono per essere – loro malgrado – pesantemente coinvolti. Quando invece gli spiriti finalmente ritrovano vie di saggezza, e alla contrapposizione sostituiscono la cooperazione, allora questi stessi luoghi diventano i più adatti a indicare, non solo simbolicamente, le esigenze di una nuova epoca di pace e le strade da percorrere”.