Napoli, 25 set. (askanews) – “I nostri militari in questo momento sono in sicurezza, siamo attenti e ci siamo occupando della loro situazione. Il ministro (Guido) Crosetto ha scritto più volte alle Nazioni Unite perché venga garantita la loro sicurezza, ho chiesto anche ieri al ministro della difesa israeliano di essere molto prudenti negli attacchi che vengono fatti laddove c’è una presenza di militari italiani e ho avuto risposte positive di grande attenzione. Lo avevo detto anche agli iraniani qualche tempo fa. Poi ci sono gli italiani che sono stanziali cioè quelli che hanno il doppio passaporto, sono sposati o vivono stabilmente, sono seguiti con grande attenzione dalla nostra ambasciata a Beirut, poi ci sono gli italiani che sono lì per lavoro. Diciamo che quelli stanziali sono circa 2-3000 e quelli che lavorano lì sono 2-300. A loro abbiamo sempre consigliato di lasciare il paese il prima possibile. Ci sono ancora voli da Beirut verso l’Italia, verso l’Occidente, quindi consigliamo loro di lasciare il paese in questo momento”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della Convention PPE a Napoli, risponde a una domanda sulle tensioni in Libano.
“Abbiamo altresì invitato attraverso tutti i siti del Ministero degli Esteri, a cominciare da quello dell’Unità di crisi dove c’è una fotografia aggiornata giorno per giorno della situazione, gli italiani a non andare assolutamente in Libano per nessun motivo. Quindi siamo in ogni caso pronti qualora fosse necessario a mettere in salvo la nostra comunità temporanea, cioè quelli che vogliono tornare indietro e non sono stanziali, perché la gran parte degli stanziali vuole rimanere dov’è perché hanno magari il doppio passaporto, hanno una moglie o marito libanese, e quindi vogliono restare lì. Quelli che sono lì per lavoro siamo pronti in qualsiasi momento a portarli in Italia. I piani sono già tutti predisposti, qualora dovesse servire lo faremo, intanto ci sono alcuni voli: invitiamo quelli che possono tornare in Italia con i voli di linea” a farlo “non essendo stato sospesoáilácollegamento”, conclude Tajani.