Roma, 25 set. (askanews) – Tutti quei fantasmi che abbiamo scelto scientemente di dimenticare, tutti quei protagonisti feroci che pensavamo sopiti o sconfitti, sono pronti a presentare il conto all’Occidente. E il prezzo da pagare, come ci mostrano le ultime notizie provenienti dal Libano, sarà altissimo. E’ questa la premonizione di ‘Spettri’, ultimo libro della giornalista Monica Maggioni, appena uscito per Longanesi e che sarà presentato domani pomeriggio alle 18 al MAXXI, alla presenza di Alessandro Giuli, Ministro della Cultura.
Insieme all’autrice intervengono anche Marco Damilano, Massimo Gramellini (in collegamento video) e Walter Veltroni.
‘Spettri’ racconta alcuni degli ultimi e principali accadimenti mondiali attraverso le storie dei protagonisti. A un anno dallo scoppio del nuovo conflitto in Medio Oriente e prendendo avvio proprio dal 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco di Hamas contro Israele, Maggioni ripercorre, col piglio da inviata sul campo di grande esperienza, storie feroci e crudeli conosciute in prima persona che tutti abbiamo cercato di rimuovere ma che adesso, come spettri appunto, tornano a tormentarci e a farci percepire l’insicurezza del mondo occidentale. La ferocia dell’attacco di Hamas a Israele riporta in primo piano, nelle agende mondiali, la causa palestinese e i suoi fantasmi. Li avevamo rimossi e loro sono tornati. Nella consapevolezza che la storia, e i suoi protagonisti più ambigui, tornano sempre a presentarci il conto delle scelte e degli errori compiuti, Monica Maggioni riscrive le storie interrotte di cui non parliamo e che minacciano il nostro futuro e la nostra idea di sicurezza. Dal capo spirituale di Hamas alla giovane donna italiana affiliata all’Isis, dall’addestratore di kamikaze Tawalbe, al neonazista americano Kreiss, al fanatico antimusulmano Breivik; da Occidente a Oriente, riappaiono i volti degli incubi che attraversano la contemporaneità. Sono questi gli spettri, persone che hanno creato una frattura, tracciato un segno, magari sconfitti o uccisi o dimenticati, ma che tornano come un incubo perché la loro eredità si è radicata, ha sfruttato il tempo per crescere sottotraccia.