Torino, 23 set. (askanews) – L’innovazione tecnologica è al centro del recentissimo rapporto di Mario Draghi sulla competitività dell’Unione europea, ma almeno per quanto riguarda i mezzi di trasporto del futuro l’Europa si è mossa in quella direzione già da due anni. Lo ha fatto nell’ambito del Pnrr con il Centro nazionale per la mobilità sostenibile Most, collaborazione tra 24 università, altrettante imprese e il Cnr, che vede Teoresi, società internazionale di ingegneria, e Politecnico di Torino protagonisti in materia di droni, per la consegna di prodotti e il monitoraggio delle infrastrutture e del territorio, oltre che nello sviluppo di citycar elettriche con batterie modulari o veicoli a idrogeno per il trasporto merci.
“Noi – ha detto Andrea Tonoli, coordinatore Spoke 2 di Most – Politecnico di Torino – abbiamo cercato di rompere un po’ il paradigma per cui l’industria chiede all’università delle cose e l’università lavora e consegna il risultato. Lo schema che abbiamo adottato è invece quello di un lavoro comune. Il nostro lavoro è stato impostato fin dall’inizio sulla realizzazione di due prototipi, per rendere concrete le ricadute. Due prototipi a inizio 2025: una piccola vettura per il trasporto persone in ambito urbano e un veicolo per il trasporto merci a idrogeno”.
Una sinergia tra conoscenze accademiche degli atenei e esperienza di mercato delle aziende che sta letteralmente spiccando il volo.
“Teoresi – ha evidenziato Marco Bazzani, Innovation Manager di Teoresi Group – nasce nel contesto automotive di Torino più di 35 anni fa e la cosa interessante è che noi stiamo cercando di trasferire queste competenze, di contaminare altre industrie, tra cui anche il mondo dell’aerospazio, sia con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sia con lo studio di nuovi propulsori. La nostra idea è quella di avere una mobilità aerea maggiormente sostenibile, quindi andare a lavorare sull’estensione dell’utilizzo del drone, della durata di vita di un drone, sia lavorando sulle batterie, sia lavorando su nuovi sistemi di propulsione, e sia considerando degli attori intermedi come delle piattaforme di ricarica sui ruota o su rotaia”.
Tra i progetti che il Most punta a trasformare velocemente in prototipi ci sono anche le celle a combustibile e l’integrazione tra citycar elettriche e sistemi fotovoltaici domestici, senza dimenticare la ricerca su componenti apparentemente maturi come sospensioni e pneumatici che promettono invece margini notevoli di miglioramento con l’obiettivo di incrementare il comfort e abbattere il consumo di energia.