Raid israeliani in Libano, è strage (anche di civili) – askanews.it

Raid israeliani in Libano, è strage (anche di civili)

  Secondo l’ultimo bilancio delle vittime diffuso dal ministero della Sanità di Beirut
Set 23, 2024
 

Roma, 23 set. (askanews) – Il ministero della Sanità libanese ha affermato che 356 persone sono state uccise negli attacchi israeliani nel paese, con altre 1.246 ferite da lunedì mattina. L’Idf ha dichiarato di aver puntato a colpire i depositi di armi e razzi di Hezbollah. L’IDF ha avvertito i civili di fuggire dagli edifici in cui Hezbollah ha posizionato razzi, missili, droni e altre armi.

La missione in corso in Libano ha l’obiettivo di distruggere migliaia di missili e razzi puntati verso le città israeliane da Hezbollah e a cambiare l’equilibrio di potere al nord. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nella prima dichiarazione da quando Israele ha lanciato un’ondata di attacchi in tutto il Libano. Netanyahu ha aggiunto che ci saranno giorni complicati in arrivo e ha esortato i cittadini israeliani a seguire le linee guida per la difesa del fronte interno. Un’ulteriore escalation in Libano avrebbe conseguenze “devastanti” a livello regionale. Lo ha affermato oggi la Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (Unifil), mentre Israele effettua intensi attacchi contro obiettivi di Hezbollah e il movimento islamico libanese risponde. “Qualsiasi ulteriore inasprimento di questa pericolosa situazione potrebbe avere conseguenze devastanti, non solo per le persone che vivono su entrambi i lati della linea blu, ma anche per l’intera
regione”, hanno commentato i Caschi blu, in riferimento alla linea di demarcazione stabilita dalla Onu tra Libano e Israele. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito oggi circa 800 obiettivi collegati al gruppo Hezbollah sostenuto dall’Iran nel sud del Libano e nell’area
della valle della Bekaa.  “Tra gli obiettivi colpiti c’erano edifici dove Hezbollah nascondeva razzi, missili, lanciatori, UAV e ulteriori infrastrutture terroristiche”, hanno detto i militari in un comunicato riportato da Reuters. La forza di pace delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) ha rilasciato questo pomeriggio una dichiarazione esprimendo “grave preoccupazione per la sicurezza dei civili nel Libano meridionale teatro della più intensa campagna di bombardamenti israeliani dallo scorso ottobre. Unifil ha aggiunto che “gli attacchi contro i civili non sono solo violazioni del diritto internazionale, ma possono costituire crimini di guerra” con una formulazione insolitamente severa per l’organo di peacekeeping.
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