Roma, 23 set. (askanews) – Il primo ministro libanese, Najib Mikati, ha presieduto una riunione d’emergenza a Beirut, con ministri e funzionari del comitato di crisi dopo l’intensificarsi degli attacchi di Israele sul Paese. Il Libano ha dichiarato che almeno 50 persone sono state uccise e più di 300 sono rimaste ferite nei raid israeliani, in particolare nel Sud e nella valle della Bekaa. Per il ministero della Sanità libanese tra le vittime ci sono donne, bambini e soccorritori. È il bilancio giornaliero più pesante in quasi un anno di scontri transfrontalieri.
“La continua aggressione israeliana al Libano è una guerra di sterminio in tutti i sensi e un piano distruttivo che mira a distruggere villaggi e città” ha dichiarato Ziad Makary, ministro dell’Informazione libanese, dopo la riunione d’emergenza. Da parte sua l’Idf ha comunicato che le forze israeliane hanno colpito più di 300 obiettivi del gruppo sciita Hezbollah in Libano.