Roma, 23 set. (askanews) – Con un netto peggioramento a settembre l’attività complessiva delle imprese nell’area euro è finita a livelli di contrazione, con 48,9 punti dell’indice Pmi composito (Purchasing managers index) a fronte dei 51 punti di agosto. L’indagine, che tradizionalmente viene condotta presso gli addetti a ordini e approvvigionamenti, segna i minimi da otto mesi a questa parte e secondo S&P Global ha mostrato il calo mensile più marcato da 15 mesi a questa parte. L’indice relativo al manifatturiero è calato a 44,8 punti, ai minimi da 9 mesi, così come l’indice sulla produzione nell’industria.
I queste indagini i 50 punti sono la soglia limite tra crescita e econtrazione dell’attività.
“L’eurozona si sta dirigendo verso la stagnazione”, afferma Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank, citato da S&P con una nota. “Dopo l’effetto dei giochi olimpici che ha temporaneamente stimolato la Francia, economia di rilievo dell’eurozona, il Pmi Composito di settembre ha registrato il calo più elevato degli ultimi 15 mesi. L’indice è crollato al di sotto della soglia espansionistica e, considerato il rapido declino dei nuovi ordini e di quelli in fase di lavorazione – aggiunge – non serve una grande immaginazione per prevedere un nuovo indebolimento dell’economia”.
Secondo l’economista l’occupazione nel manifatturiero “è sotto pressione. I datori di lavoro stanno riducendo gli organici al tasso più veloce da agosto 2020 e, allo stesso tempo, la crescita dei livelli del personale del settore dei servizi è rallentata per il quarto mese consecutivo. I dati ufficiali sull’occupazione dell’eurozona, che per il momento sono risultati stabili, riporteranno un peggioramento nei prossimi mesi, anche se la tendenza demografica – osserva – dovrebbe fornire una maggiore stabilità, rispetto ai precedenti cali”.