Roma, 23 set. (askanews) – “Questo convegno di oggi a Siracusa è un momento importante di interazione tra pubblico e privato, che mette in luce anche gli sforzi della ricerca. In Sicilia è difficile fare impresa, ma siamo qui per difendere il potenziale produttivo di questa regione, che è straordinario”. Lo ha detto Annamaria Barrile, direttore generale di Confagricoltura, intervenendo al convegno “Siccità e cambiamenti climatici” che si è tenuto stamani a Palazzo Vermexio a Ortigia nell’ambito di DiviNazione Expo 24.
Al convegno hanno partecipato il sindaco di Siracusa, Francesco Italia; il presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona; il direttore di Euroagrumi OP, Salvatore Rapisarda; l’assessore regionale all’Agricoltura Salvatore Barbagallo; il commissario straordinario all’emergenza idrica in Sicilia, Dario Cartabellotta. I lavori sono stati chiusi dal ministro per le Politiche del Mare e della Protezione Civile, Nello Musumeci.
Barrile ha ricordato come i fenomeni climatici estremi siano ormai ineluttabili. “L’85% delle colture italiane è irriguo – ha detto – e, alla luce di quanto sta accadendo, guardiamo al futuro cercando di capire come sarà l’agricoltura italiana e con quali colture. L’eccellenza di questo territorio va accompagnata attraverso una visione di lungo periodo”.
L’Italia, ha ricordato ancora Barrile, deve garantire un aumento del 28% di produzione agricola entro il 2050: “la sfida è ambiziosa; pertanto, è necessario costruire un nuovo modello agricolo oggi, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU”. Massima attenzione anche alla minaccia di abbandono delle terre e “concentriamoci sull’aggregazione delle filiere per dare spalle più solide all’agricoltura. Anche la gestione del rischio va affrontata con una visione di filiera: in quest’ottica in Europa stiamo chiedendo il rilascio del terzo pilastro della PAC”.
Infine, un passaggio su scienza e innovazione che “sono il nostro faro, quindi sì alle TEA e alla tecnologia innovativa. Serve investire e spesso le risorse sono disponibili. Corriamo il rischio di un disimpegno importante in Sicilia per lo sviluppo rurale e non possiamo permettercelo; per questo chiediamo misure per non perdere le risorse per lo sviluppo rurale. Bisogna agire ora”.