Roma, 22 set. (askanews) – “Siamo qui al G7 a parlare delle eccellenze agroalimentari italiane e dobbiamo Interrogarci anche sulla qualità del lavoro e sulla valorizzazione della eticità dei nostri prodotti che devono profumare di legalità attraverso il rispetto dei contratti e della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro. Per fare questo, è necessario anche un’equa redistribuzione del valore lungo la filiera, riconoscendo un prezzo adeguato alla produzione primaria per evitare concorrenza sleale”. Lo ha detto la segretaria generale Uila Enrica Mammucari alla tavola rotonda “Il valore aggiunto della sicurezza sul lavoro e il contrasto al Caporalato, che si è svolta stamattina al G7 ad Ortigia tra le parti sociali e i ministri Marina Elvira Calderone e Francesco Lollobrigida.
“Dobbiamo dare gambe alla norme contenute nel Dl agricoltura sull’incrocio dei dati tra tutti gli enti preposti per orientare in modo efficace i controlli e al registro delle aziende appaltatrici in agricoltura, le aziende senza terra – ha aggiunto Mammucari – Le attività ispettive non devono inoltre essere solo rivolte a sanzionare i datori di lavoro, ma è necessario anche intervenire sulle conseguenze che subiscono i lavoratori consentendo il recupero del furto salariale e procedere a percorsi di regolarizzazione, attraverso il riconoscimento dei permessi di soggiorno speciali, previsti dal testo unico sull’immigrazione”.
Per questo, accanto ai permessi per sfruttamento in caso di bisogno, “riteniamo indispensabile sanare le situazioni precarie dovute agli ingressi con i precedenti decreti flussi, tramite il rilascio di un permesso regolare per attesa lavoro, con il quale i lavoratori potranno trovare una nuova occupazione e conseguentemente stabilizzarsi attraverso un permesso per lavoro subordinato anche di tipo stagionale”.
Ancora, per sconfiggere il caporalato “è necessario potenziare il ruolo delle Parti sociali e affidare gli Enti Bilaterali agricoli territoriali – spiega la segretaria della Uila – che da oltre 70 anni svolgono sul territorio un ruolo strategico in tema di welfare, la gestione del mercato del lavoro e dei trasporti da e per i luoghi di lavoro, così come prevede la legge. Affidare alle parti sociali un ruolo centrale in tema di politiche attive del lavoro – conclude – è l’unico modo per garantire il matching domanda e offerta di lavoro in modo trasparente e togliere ossigeno ai caporali”.