Roma, 22 set. (askanews) – Le imprese familiari costituiscono una realtà strutturale del tessuto produttivo italiano. Rispetto ad altri contesti dove pure il family business è presente, in Italia il fenomeno ha numeri molto più rilevanti. Secondo le analisi di Cerved le famiglie controllano il 70% delle piccole imprese, il 57% delle medie e il 36% delle grandi.
Si tratta quindi di un modello estremamente diffuso e nella stragrande maggioranza dei casi non limitato solo alla proprietà: la famiglia controlla anche la catena gestionale. Ma le complessità che accompagnano le sfide attuali per le imprese, in mercati sempre più competitivi, rendono delicati da gestire alcuni aspetti tipici delle aziende familiari come il passaggio generazionale o anche l’ingresso di manager esterni o l’apertura al mercato dei capitali. Se ne è parlato alla Luiss Business School in occasione della presentazione della settima edizione dell’Executive Programme in “Global Family Business Management”, organizzato dalla stessa Luiss Business School insieme a Intesa Sanpaolo.
Anna Roscio, Executive Director Sales and Marketing, Intesa Sanpaolo: “C’è un tema che noi oggi constatiamo, che è quello del passaggio generazionale perché le imprese familiari sono anche a una conduzione guidata da professionisti avanzati di età, quindi oggi un’impresa su 10 deve affrontare il tema del passaggio generazionale e questo è un tema che si risolve da un lato con la finanza dall’altro con la formazione per questa ragione ormai sette anni lavoriamo con la business School in questo master dedicato ai figli dei nostri imprenditori, in questi anni abbiamo accompagnato in questo percorso circa 80 ragazzi ma questo si inquadra naturalmente in una più ampia strategia del gruppo a sostegno delle Pmi con iniziative con Borsa italiana e programmi di accompagnamento alla crescita di questo tessuto economico. Quello che noi poi constatiamo che quando il passaggio generazionale avviene, quindi c’è l’ingresso di manager familiari giovani, pur mantenendo ovviamente la gestione all’interno della famiglia, c’è un fattore di discontinuità nell’azienda con l’apporto di una maggiore propensione all’innovazione, digitalizzazione e dunque le nuove generazioni sono veramente portatrici di novità per la crescita delle Pmi”.
Il programma affronta i temi della strategia, della governance, della successione, della finanza e della sostenibilità, il tutto con un approccio paneuropeo grazie alla collaborazione con prestigiose business school
internazionali, aspetto che questo il programma rafforzerà nel prossimo futuro insieme allo sviluppo di un’attività di ricerca che offra dati ricorrenti e sistematici sull’evoluzione del family business.
Alessandra Perri, Associate Dean e Condirettrice Executive Programme Global Family Business Management Luiss Business School: “A differenza delle altre imprese quelle familiari affrontano numerose altre sfide che sono specifiche del mantenimento della coesione del sistema familiare, della managerializzazione. Ce ne sono naturalmente molte altre, noi crediamo che la formazione manageriale che sia la chiave per affrontare in maniera efficace tutte queste sfide proprio. Per questo da anni abbiamo questa partnership di successo con Intesa Sanpaolo che porta il nostro programma ben al di fuori dei confini nazionali sviluppando delle collaborazioni con università e business school europee che sono come noi leader sugli studi nel campo del family business, ad esempio l’Istituto de Empresa a Madrid o l’Iéseg School of Management in Francia. Con queste collaborazioni il nostro obiettivo è proprio quello di formare le nuove generazioni di imprenditori e imprenditrici familiari per affrontare al meglio queste sfide non soltanto per il bene delle loro imprese ma naturalmente per il bene del sistema economico più generale”.