Napoli, 21 set. (askanews) – “La cultura, nella sua più ampia accezione che va dai siti del patrimonio culturale, alle industrie creative come il design, può essere uno straordinario fattore di sviluppo sostenibile per il mondo, dialogo, confronto e sviluppo. Lo è senz’altro per l’Italia dove impiega quasi un milione e mezzo di persone e costituisce una voce significativa del nostro prodotto interno lordo. Lo è per tutte le nazioni del mondo che sappiano preservare il proprio patrimonio materiale e immateriale, penso alle lingue locali, alle tradizioni native, all’artigianato, ai saperi del corpo, oltre che dell’intelletto e che rispettino e promuovano la creatività temporanea, contemporanea, dal cinema allo spettacolo, dal vivo, alle forme più innovative di creatività”. Lo ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli nel corso dell’apertura dei lavori della giornata conclusiva del G7 Cultura a Palazzo Reale a Napoli.
“Così può essere per l’Africa, e così è per l’Africa – ha aggiunto Giuli – dall’Africa arriva sempre qualcosa di nuovo, di unico e di prezioso, sosteneva lo scrittore Plinio il Vecchio. Era vero allora ed è vero oggi, come può constatare chi visita la Biennale d’arte di Venezia, che quest’anno ospita padiglioni nazionali di ben 14 Stati africani e con un grande curatore brasiliano come Adriano Pedrosa”.