Milano, 18 set. (askanews) – La campanella è ormai suonata nelle scuole di tutta Italia e per gli studenti che tornano in classe questo è il momento giusto per fare una visita di controllo dall’oculista.
“I bambini, giustamente, e i ragazzi devono impegnarsi con la vista, è il momento in cui si fanno le diagnosi dei difetti di vista, miopia, astigmatismo, ipermetropia, in cui si individua soprattutto nei piccoli il famoso occhio pigro, che oggi bisogna riuscire a superare. E in più se c’è qualche tendenza di strabismo, è il momento perfetto e giusto per farlo – spiega ad askanews Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana (Soi) -. Poi adesso abbiamo questa epidemia di miopia che colpisce quasi tutti i ragazzi, per cui è necessario fare un controllo tra gli 8 e i 13 anni se mi manifesta qualche disturbo”.
Fondamentale, per scongiurare il rischio di spiacevoli sorprese, è che a effettuare la visita sia un oculista professionista. No, dunque, a opzioni alternative tutt’altro che in grado di fornire un’assistenza adeguata, soprattutto per i più piccoli.
“L’importante è identificare il problema. Questo lo si fa con una visita medico oculistica al 100% – avverte Piovella -. Qualcuno cerca una soluzione, per fare effettuare le visite piuttosto che non farle effettuare, per esempio volendo coinvolgere professionalità che non hanno adeguata esperienza, soprattutto se parliamo di bambini, come gli ottici. Direi che questo è un piccolo abbaglio e senza polemiche è giusto resposabilizzare tutti i genitori: per i bambini ci vogliono le terapie giuste, le persone capaci. La visita oculistica fa prevenzione, diagnosi, cura, prescrizione e terapia con un unico accesso”.
Da qui l’appello che la Società Oftalmologica Italiana (Soi) lancia ai genitori alle prese con l’avvio dell’anno scolastico: “La vista è un bene fondamentale. La vista è il nostro ponte con il mondo e gestisce l’84% delle nostre relazioni con il mondo esterno. Non avere la vista o avere la vista molto limitata è una penalizzazione oggi praticamente quasi insopportabile. Per cui, senza stress, senza terrorismo, prendiamo cura della nostra vista quando è necessario ma soprattutto – è nostra responsabilità – prendiamoci cura della vista dei nostri bambini”.