Milano, 19 set. (askanews) – Reazione positiva dei mercati finanziari, dall’Asia all’Europa, all’annuncio del primo (maxi) taglio dei tassi d’interesse della Federal Reserve statunitense in quattro anni. La Banca centrale degli Stati Uniti mercoledì ha rotto gli indugi e deciso un aggressivo taglio nella misura di 50 punti base.
“Sappiamo che è tempo di ricalibrare la nostra politica su qualcosa di più appropriato, dati i progressi sull’inflazione e sull’occupazione, spostandoci verso un livello più sostenibile – ha spiegayo il capo della Fed Jerome Powell – Quindi il bilancio dei rischi è ora pari. E questo è l’inizio di quel processo – ho detto – la cui direzione è verso un senso di neutralità. E ci muoveremo velocemente o lentamente come pensiamo sia appropriato in tempo reale”.
Una linea più prudente quella invece adottata dalla Bank of England che ha votato a maggioranza il mantenimento del tasso di riferimento sulla sterlina all’attuale 5%. La banca centrale britannica si attende che l’inflazione nel Regno Unito risalga flebilmente attorno al 2,5% verso il finale d’anno. Ma al tempo stesso spiega in un comunicato che “in assenza di sviluppi materiali un graduale approccio per rimuovere la restrizione monetaria resta appropriato”. Un segnale che fa presagire a tagli dei tassi non troppo distanti.