Roma, 19 set. (askanews) – Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha accusato oggi Israele di aver infranto “tutte le regole del confronto” con le esplosioni di cercapersone e walkie-talkie in Libano e Siria, affermando che nell’arco di due giorni “ha cercato di uccidere più di 5.000 persone”. “Quello che è successo negli ultimi giorni richiede ovviamente una presa di posizione”, ha esordito il leader di Hezbollah, sottolineando che “siamo stati testimoni di un grande massacro in tutto il Paese, un massacro senza precedenti”. Nasrallah, ha dichiarato che le esplosioni di cercapersone e walkie-talkie avvenute in Libano potrebbero essere definite “una dichiarazione di guerra”, sottolineando che Israele “ha oltrepassato tutte le linee rosse” nei suoi attacchi e riconoscendo che il movimento sciita ha subito un “colpo senza precedenti”.
“Non c’è dubbio che abbiamo subito un duro colpo, senza precedenti, sia dal punto di vista della sicurezza che umanitario”, ha dichiarato nel suo discorso, riconoscendo la “superiorità tecnologica” di Israele e “delle potenze globali che lo sostengono”. Ma “diciamo al nemico: il fronte libanese
non si fermerà finché la guerra a Gaza non sarà finita. Lo diciamo da quasi 12 mesi. Nonostante tutti i massacri, i feriti e i sacrifici, dico questo, qualunque siano gli ostacoli e i sacrifici, la resistenza in Libano non smetterà di sostenere Gaza, la Cisgiordania e la Palestina”. Secondo Nasrallah, infatti, le esplosioni dei dispositivi di comunicazioni avvenute negli ultimi due giorni in Libano sono l’ultimo tentativo di Israele di “separare il fronte libanese da quello di Gaza”. “Non c’è dubbio che l’aggressione avvenuta sia un attacco grave e senza precedenti, a cui
seguiranno dure ritorsioni e giusta punizione, dove se lo aspettano e dove non se lo aspettano”: ha detto il leader Hezbollah, Hassan Nasrallah, concludendo il suo discorso. “Quando, dove, come? Si saprà quando verrà il momento. Non ne parleremo qui. Ci troviamo nella parte più precisa, sensibile e profonda del confronto”, ha aggiunto.
non si fermerà finché la guerra a Gaza non sarà finita. Lo diciamo da quasi 12 mesi. Nonostante tutti i massacri, i feriti e i sacrifici, dico questo, qualunque siano gli ostacoli e i sacrifici, la resistenza in Libano non smetterà di sostenere Gaza, la Cisgiordania e la Palestina”. Secondo Nasrallah, infatti, le esplosioni dei dispositivi di comunicazioni avvenute negli ultimi due giorni in Libano sono l’ultimo tentativo di Israele di “separare il fronte libanese da quello di Gaza”. “Non c’è dubbio che l’aggressione avvenuta sia un attacco grave e senza precedenti, a cui
seguiranno dure ritorsioni e giusta punizione, dove se lo aspettano e dove non se lo aspettano”: ha detto il leader Hezbollah, Hassan Nasrallah, concludendo il suo discorso. “Quando, dove, come? Si saprà quando verrà il momento. Non ne parleremo qui. Ci troviamo nella parte più precisa, sensibile e profonda del confronto”, ha aggiunto.