Milano, 19 set. (askanews) – La causa principale del crollo delle immatricolazioni Ue di agosto (-18,3%) è da ricercarsi nella crisi dell’auto elettrica (-44%). A pesare, spiega il Centro Studi Promotor, il forte calo registrato nei principali mercati: -68,8% in Germania, -40,9% in Italia, -33,1% in Francia e -24,8% in Spagna, mentre il Regno Unito fa registrare una crescita (+10,8%) dovuta a forti sconti praticati dai concessionari per smaltire le giacenze di auto elettriche invendute. “E’ del tutto evidente – sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor -, che, come da più parti viene richiesto, è assolutamente urgente che l’Unione Europea riveda la sua politica per la transizione energetica”.
“Pur in presenza di un pieno recupero del calo del prodotto interno lordo generato dalla pandemia e dalle altre circostanze negative che l’hanno seguita, il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale e in particolare quello dell’Unione Europea si è attestato intorno all’80% dei livelli ante-crisi con conseguenze fortemente negative per l’industria dell’auto europea, che è, tra l’altro, fortemente insidiata dalla concorrenza cinese che tende a conquistare quote sempre più importanti delle immatricolazioni in Europa”, conclude Quagliano.