Roma, 18 set. (askanews) – La vendemmia 2024 vede un incremento del raccolto dell’8% rispetto all’annata precedente ma maltempo e siccità pesano sul Vigneto Italia. E, secondo le prime stime, la produzione di vino italiano si attesterà tra i 41 e 42 milioni di ettolitri, ben al di sotto della media degli ultimi anni. E’ il risultato dell’indagine Coldiretti/Centro studi Divulga sull’andamento del settore vitivinicolo.
La mancanza di pioggia ha portato infatti a forti cali di produzione, specie dove non è stato possibile procedere ad irrigazioni di soccorso. La vite è andata, infatti, in sofferenza con problemi per lo sviluppo dei tralci che si ripercuoteranno anche sulla prossima vendemmia 2025. La qualità attesa mediamente va dal buono al molto buono/ottimo per le aree che hanno avuto un decorso climatico positivo.
Al Nord il maltempo, con le intense piogge e le grandinate di primavera e inizio estate, ha messo a dura prova il lavoro dei viticoltori costringendoli a numerosi interventi per la difesa fitosanitaria dei vigneti, soprattutto per quelli biologici. Inoltre, ricorda Coldiretti, su alcune varietà l’eccesso di pioggia ha tagliato e “alleggerito” i grappoli. Contrariamente a quanto accaduto al Sud, la vendemmia è iniziata con un ritardo di 10/15 giorni rispetto allo scorso anno e un termine previsto per la metà-fine ottobre con le uve più tardive (cabernet/ nebbiolo/raboso) e nelle zone più alte di collina (Valtellina).
Al Centro Sud la vendemmia, invece, andrà avanti fino alla prima decade di novembre, con la raccolta delle uve a maturazione tardiva (Aglianico) nelle aree interne e alto collinari (Irpinia). In queste aree, continua Coldiretti, la situazione è leggermente migliorata rispetto allo scorso anno, caratterizzato dagli attacchi di peronospora, la malattia che colpisce la vite, ma i viticoltori hanno dovuto comunque farei conti con la siccità, in particolare nel basso Adriatico (Sud Abruzzo/Molise/Puglia) o ancora a Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.