Roma, 17 set. (askanews) – Si è aperto all’Acquario Romano ECO, il Festival della Mobilità Sostenibile e delle Città Intelligenti, l’evento che – oggi e domani – fa il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nei trasporti di persone e merci nel nostro Paese.
Obiettivo di ECO – che gode del patrocino di ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani, Comune di Roma, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – è fare una sintesi delle varie tematiche relative alla mobilità sostenibile e evidenziare come questa possa incidere oggi e in futuro sulla vita e la salute dei cittadini.
Dopo I saluti del ‘padrone di casa’ Alessandro Panci, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, il Presidente Anci Roberto Pella ha sottolineato l’importanza del ruolo dei sindaci sul tema della mobilità per rendere le città funzionali e vivibili, sostenendo lo sviluppo delle attività sportive all’aria aperta, della salute e del benessere, garantendo sicurezza a pedoni e ciclisti. Una vivibilità che si può migliorare attraverso un contesto diverso di struttura delle città: un obiettivo raggiungibile ricorrendo allo strumento finanziario del Pnrr quale opportunità per infrastrutturare in maniera intelligente il Paese.
A moderare la prima giornata di Eco è stata Gabriella Greison, fisica e divulgatrice scientifica, che nel suo vivace intervento d’apertura ‘Come sta il pianeta?’, ha illustrato il rapporto millenario tra uomo e natura, prezioso e delicato, invitando a immaginare nuovi modi di coesistere, senza nostalgie del passato e ricordando anche l’importanza di gesti quotidiani attraverso cui si cambia il mondo.
È stata poi presentata la survey ‘I giovani e la mobilità sostenibile’, realizzata per Eco da Skuola.net, che ha fotografato il grado di conoscenza le aspettative e le scelte delle giovani generazioni. Daniele Grassucci, direttore Skuola.net insieme a Luigi Provenzani, Antonio Sica, Benedetta Mannucci e Olivia Bernabei speaker di Radio Zeta hanno briosamente raccontato come per i giovani la mobilità è il cardine della sostenibilità. Il 60% del campione è attento a limitare le emissioni di CO2 con i mezzi che usa quotidianamente per spostarsi e il 68% si dichiara disposto a cambiare le proprie abitudini: il 33% preferisce, laddove possibile, sfruttare il trasporto pubblico, il 13% si divide tra biciclette e monopattini, il 4% sta già sperimentando altre forme di micromobilità elettrica, il 19% quando ha modo va direttamente a piedi. Solo il 31%, dunque, continua a prediligere i classici veicoli a motore, da ospite o guidatore. A sorpresa, però, gli stessi ragazzi, proiettandosi al domani, prevedono comunque di acquistare un’automobile – il 61% è praticamente certo, il 23% potrebbe rinunciarvi solo se dovessero crescere e affermarsi definitivamente i servizi di car sharing o di noleggio, appena il 16% lo esclude a priori. Un dato apparentemente in controtendenza rispetto ai numerosi studi che vedono la Generazione Z lontana dall’auto di proprietà quale status symbol, ma che risente della sfiducia dei ragazzi rispetto a quanto il Paese sta facendo per la transizione ecologica. Solo il 30% delle ragazze e dei ragazzi pensa, infatti, che in Italia si stia lavorando efficacemente verso questo obiettivo, sia dal punto di vista economico che culturale, e 1 su 4 ritiene che in Italia smart cities e mobilità sostenibile siano un’utopia irrealizzabile.
A parlare di ‘Mobilità sostenibile in Italia, lo stato dell’arte’ si sono poi confrontati: Matteo Ricci, Vice Presidente Commissione Trasporti Parlamento europeo – già sindaco di Pesaro, la città che ha ‘inventato’ la bicipolitana – che ha sottolineato come le città che crescono sono quelle che non hanno paura di investire in mobilità dolce e che misurano la loro crescita secondo gli indicatori di sostenibilità. Secondo Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, per incentivare l’utilizzo della bicicletta, considerato fondamentale per rendere le città più vivibili, occorre superare le barriere politiche e mettere a sistema le migliori pratiche che ci sono in Italia. Francesco Baroncini, board member ECF European Cyclists’ Federation (rappresentata in Italia da FIAB Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) ha sottolineato invece come La Dichiarazione Europea sulla Ciclabilità adottata lo scorso aprile dal Parlamento Europeo, non solo riconosce la mobilità su due ruote come priorità strategica per i paesi UE, ma offre alle nostre amministrazioni una base legale sulla quale appoggiarsi e una cornice entro la quale muoversi per ogni iniziativa sulla ciclabilità che offra soluzioni concrete per rispondere alla necessità di maggiore sicurezza sulle strade e di città più vivibili e per affrontare la crisi climatica. È stata poi la volta di Simone Tripepi, Head of Charging Point Operator Italy Enel, che ha sottolineato come i bandi PNRR stanno incidendo positivamente sulla transizione verso la mobilità sostenibile e come la progressiva diffusione della mobilità elettrica dipenda soprattutto dalla capacità di renderla un servizio sempre più agevole e intuitivo, che faciliti la vita quotidiana delle persone. Enel, da sempre attenta al cambiamento, ha iniziato fin dal 2010 con i primi progetti pilota nell’elettrico, mettendo a terra le prime infrastrutture di ricarica nel 2013 e arrivando oggi a oltre 21500 punti di ricarica attivi (23000 entro fine anno) di cui 4100 fast e 1200 ultrafast, tutti con energia certificata provenire al 100% da fonti rinnovabile e questo ha contribuito a non immettere nell’aria oltre 145 mila tonnellate di CO2, equivalenti a circa 8 milioni di alberi piantati. Con un totale di 54000 punti di ricarica in Italia, una ogni 10 veicoli, oggi, chi lo desidera, può avvicinarsi con tranquillità alla mobilità elettrica.
Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli, ha sottolineato come il tema delle infrastrutture dei trasporti rappresenti in punto di partenza per la possibilità di sviluppare una mobilità sostenibile realmente utilizzabile dai cittadini. Ne è un esempio l’alta velocità, che ha contribuito negli ultimi anni a fare di Napoli la terza stazione in Italia per arrivi con 13 milioni di viaggiatori l’anno, un asse fondamentale per lo sviluppo delle città. Per Napoli il Pnrr è un’ottima palestra per il corretto uso delle risorse nei necessari tempi di spesa, un aspetto fondamentale visto i tempi di realizzazione delle infrastrutture nel nostro Paese. Tuttavia nelle grandi citta popolose come Napoli non bastano i grandi collegamenti con le altre citta, ma sono fondamentali i collegamenti cittadini e serve una rete efficiente anche su scala regionale, per migliorare accesso alla città: serve, soprattutto, investire in ottica sostenibile. Il tema ambientale e della transizione tocca tanti aspetti: dobbiamo avere una transizione giusta, che guardi anche ai temi delle disuguaglianze sociali. Il trasporto, in particolare, non ha esclusivamente una dimensione economica ma sociale, di connessione, di opportunità di movimento, di occupazione e coesione tra le persone. A Napoli stiamo lavorando su più fronti, tra questi la produzione di energia rinnovabile, l’incremento della raccolta differenziata, l’elettrificazione delle banchine del porto per consentire alle tante navi da crociera che scalano Napoli – abbiamo un milione e mezzo di crocieristi l’anno – di spegnere i motori. Registriamo una crescita del turismo extraeuropeo e dai paesi del Nord Europa: numerosissimi i giovani per i quali l’ambiente è un fattore decisivo nella scelta della destinazione’.
Fabrizio Penna, Capo Dipartimento PNNR Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica, ha illustrato le opportunità per l’ambiente contenute nel PNRR, la cui struttura ha coinvolto la nostra amministrazione pubblica a raggiungere gli obiettivi per scadenza. Tra questi l’impegno nei progetti di riforestazione urbana che, come ha sottolineato ANCI, interessa le aree metropolitane di 1400 comuni italiani, come sottolineato da Veronica Nicotra, Segretario Generale ANCI.
Alfredo Perna, General Manager Amazon Transport Services ha raccontato come ‘Il nostro impegno non è solo attuare la decarbonizzazione in tutte le nostre attività – intervenendo su diverse linee, come l’energia carbon free, riduzione degli imballaggi, elettrificazione della flotta e uso dei sistemi intermodali – ma essere protagonisti di un cambiamento’. L’azienda si è formalmente impegnata a raggiungere emissioni zero dieci anni prima dell’Accordo di Parigi, ovvero zero emissioni di carbonio entro il 2040 e un utilizzo del 100 per cento di energia rinnovabile entro il 2030.
Francesco Naso, Segretario Generale, Motus-E ‘La rivoluzione elettrica su quattro ruote’ – ha illustrato i dati di mercato dei veicoli elettrici a livello globale, europeo e italiano, sottolineando l’importanza del ruolo dell’informazione e i rischi – anche in ottica industriale e occupazionale – legati alla diffusione di fake news e falsi miti sul tema dell’elettrificazione dei trasporti.
In chiusura, l’atteso intervento del Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara che in un videomessaggio ha sottolineato come ‘le sfide dell’innovazione tecnologica in relazione alla qualità della vita vedano nella mobilità sostenibile uno dei pilastri fondamentali dello sviluppo’. Il Ministro ha affermato come la parola sostenibilità abbia saputo farsi velocemente strada nella coscienza collettiva, diventando un valore condiviso da tutti, entrando di fatto a pieno titolo anche nelle linee guida sull’educazione civica. Secondo Valditara la scuola italiana ‘è già oggi una preziosa avanguardia nella costruzione di reti di mobilità reale e virtuale che favoriscono la condivisione, l’inclusione sociale, la riduzione dell’impatto ambientale, la conoscenza dei territori in un approccio moderno e integrato, che oltre a favorire condotte sicure e corrette, crea i presupposti per scelte consapevoli e sostenibili.