Roma, 16 set. (askanews) – Ennesima rivolta nelle carceri minorili. Questa volta è successo a Casal Del Marmo (Roma), dove se ne contano tre nel giro di una settimana. “Il problema è il fallimento di una recente politica istituzionale senza progetti capaci di garantire misure preventive e riabilitative così come prevede la legge e che ha condotto al sovraffollamento delle carceri minorili”, commenta Pippo Costella, direttore di Defence For Children Italia.
“Come dimostrano i dati rilevati dall’osservazione di Antigone, e come abbiamo noi stessi avuto modo di constatare come Associazione tramite le attività che conduciamo in alcuni IPM, a seguito delle nuove decretazioni, la popolazione carceraria minorile negli ultimi mesi è cresciuta esponenzialmente nel sistema dei 17 istituti penali presenti in Italia”, continua Costella. Alcuni dati: a fine giugno del 2023 erano 406 i minori negli istituti penitenziari, adesso sono 529 per 496 posti ufficialmente disponibili, dicono i numeri diffusi dal Garante nazionale delle persone detenute. Si tratta di un sovraffollamento del 106,65%. “Questa crescita – spiega Costella- è causata soprattutto dal cosiddetto Decreto Caivano che amplia le possibilità di custodia cautelare e limita le opportunità di applicare misure alternative al carcere. Un approccio molto lontano da ciò che il nostro stesso ordinamento del 1988, considerato ‘illuminato’ nel mondo, è riuscito concretamente a dimostrare negli anni passati”.
Sarebbe stato proprio il sovraffollamento a far scattare le proteste nel carcere minorile di Casal Del Marmo. Secondo alcune fonti, sembrerebbe che vivano in 70 in spazi programmati per 50 persone. Una situazione di disagio che ha portato i giovani detenuti a bruciare materassi e a barricarsi nella sala medica.
“Ogni ragazzo ha bisogno e diritto di essere considerato ed ascoltato per fare in modo che qualsiasi misura possa risultare utile ed adeguata. Questa è la logica che abbiamo seguito nel raccogliere le loro voci nel nostro podcast Just Closer”, conclude Costella.