Roma, 14 set. (askanews) – “La Corte di Assise di Appello di Taranto, nella giornata di ieri, ha dato lettura del provvedimento con cui si spoglia del processo ‘Ambiente svenduto’ rimettendolo alla Corte di Assise di Potenza. In attesa di leggere le motivazioni, che saranno rese note entro 15 giorni, ne prendiamo atto con estremo rammarico e preoccupazione, poiché le vittime dell’inquinamento meritano che il processo sia celebrato nella città di Taranto e confidiamo che la decisione venga portata all’esame della Corte di Cassazione e possa essere rivista”. Lo dichiarano in una nota congiunta Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil nazionale e Francesco Brigati, segretario generale Fiom-Cgil di Taranto.
“Un processo in cui la Fiom-Cgil nazionale e territoriale, rappresentata con gli avvocati Massimiliano Del Vecchio e Simone Sabattini, ha deciso di costituirsi Parte Civile, insieme a oltre 500 lavoratori dell’ex Ilva e dell’appalto, a tutela dell’interesse collettivo ma anche dei diritti individuali, a cui è stata riconosciuta una provvisionale a titolo di risarcimento del danno subito e che potrebbe essere messa a rischio dallo spostamento del processo presso il Tribunale di Potenza. Oltre il danno la beffa -rposeguono i sindacalisti – . Taranto ha bisogno di certezze sia sulla prospettiva industriale ed ambientale dell’ex ilva che sull’aspetto giudiziario rispetto a quanto avvenuto negli anni in cui i Riva hanno abusato di un intero territorio”.(Segue)