Roma, 12 set. (askanews) – I precari dell’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) accolgono “con favore, ma con cautela”, le dichiarazioni del Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ieri in commissione Affari sociali della Camera circa la volontà di “ricercare una idonea soluzione normativa per la stabilizzazione dei lavoratori di Aifa” e la volontà espressa dall’Amministrazione AIFA, così come riportato nel documento stenografico della seduta. “Tuttavia, – dichiarano in una nota – manteniamo una riserva, poiché non è stata indicata una tempistica certa”.
“La soluzione normativa più appropriata, da includere nella legge di bilancio 2025, dovrebbe prevedere un potenziamento generale dell’AIFA, con un incremento della pianta organica di 150 unità e l’avvio di procedure concorsuali per l’assunzione a tempo indeterminato, con una riserva specifica per noi lavoratori precari, e il conseguente rinnovo contrattuale fino al 31 dicembre 2026”, prosegue la nota.
“Sono ormai trascorsi nove mesi dalla scadenza del nostro contratto e, nonostante numerosi Ordini del Giorno approvati all’unanimità alla Camera dei Deputati – presentati in modo bipartisan dall’On. Chiocchetti e dall’On. Furfaro – la situazione rimane bloccata come alla fine del 2023,- sottolineano – quando l’emendamento per il rinnovo contrattuale fu cancellato all’ultimo momento”.
“Il nodo principale, e francamente incomprensibile, è il parere contrario del Ministero dell’Economia. Eppure, esaminando il Bilancio di Esercizio e la Nota Integrativa 2023, pubblicati sul sito dell’Agenzia, emerge che l’utile dell’esercizio è stato di quasi 75 milioni di euro. Per rinnovare i nostri contratti, – evidenziano nella nota – per meno di 30 lavoratori altamente specializzati nella complessa filiera del farmaco, sarebbe stato sufficiente poco più di 1,5 milioni di euro. La domanda è: perché il MEF continua a ostacolare la nostra stabilità lavorativa e sociale, quando, al contrario, il nostro contributo potrebbe rappresentare un ulteriore vantaggio per lo Stato, velocizzando tutte le numerose pratiche inevase da AIFA, come riportato nel documento stenografico della seduta di ieri?”.
“Chiediamo con urgenza al Presidente Meloni – concludono i lavoratori – di intervenire concretamente, inserendo nel prossimo decreto del Consiglio dei Ministri una norma che garantisca il rinnovo dei nostri contratti ormai scaduti, e che ponga fine all’atteggiamento miope del MEF nei confronti dell’AIFA. Abbiamo bisogno di certezze: sociali, economiche e soprattutto di prospettive future”.