Milano, 12 set. (askanews) – Ha fatto la storia della musica ed è stato un pioniere visionario, ora esce “Funky Maestro” l’ultimo progetto inedito di Pino D’Angiò scomparso lo scorso 6 luglio. A raccontare questo progetto il figlio Francesco.
“Esce un EP molto particolare, una sorta di testamento di papà, sono gli ultimi lavori. Inediti su cui si è divertito in studio e che l’hanno accompagnato in questi ultimi mesi piuttosto complicati della sua vita e soprattutto sul brano guida che è intitolato non diventare come loro se si fa attenzione al testo direi sì si può considerare un testamento”.
Pino D’Angiò è un’icona della musica degli anni ’80, ma ridurre la sua storia musicale a questo è riduttivo.
La sua eredità è difficile da tracciare con chiarezza, perché ha sperimentato tantissimi generi musicali, chiaramente poi si è soffermato di più sul funk e sul funky, che all’epoca, negli anni 80, era un po’ meno in voga in Italia, magari, rispetto a quello che è oggi. Ma in realtà lui ha prodotto e si è cimentato in tantissimi lavori e sfide, dalla trance music alla disco alla cosiddetta Italo disco, per cui è una eredità trasversale che oggi viene ripresa da DJ pop house fino a ragazzi emergenti fino ancora a esponenti della musica elettronica.
Ironico e dissacrante, sempre capace di mettersi in gioco, ai giovani lascia un insegnamento: ci vogliono spensieratezza e autoironia, non bisogna non prendersi sul serio e ma bisogna fare quello che si ama ma in maniera serena. Tanti ricordi ed emozioni a cui attingere.
“Faccio fatica a prenderne uno, quindi dirò papà. Il ricordo più bello di papà è papà”.