Cagliari , 10 set. (askanews) – Il confronto con il governo Meloni “non c’è”. La manovra economica “deve cambiare le scelte” di fondo e “siamo pronti, se necessario, a sostenere le nostre rivendicazioni” contenute nelle piattaforme presentate all’esecutivo anche con la “mobilitazione”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, a margine del Labour7 a Cagliari. “Non siamo stati convocati – ha affermato – la prima richiesta sarebbe quella di chiedere al governo di discutere con il sindacato prima di prendere decisioni. E non faccia finta di convocarci qualche ora prima per comunicarci quello che ha già deciso. E’ un problema non solo di metodo, ma di sostanza”. Landini ha ricordato che “finora questo governo al dunque non ha mai voluto contrattare, discutere e rispondere alle nostre richieste. Il primo tema è la riforma fiscale e siccome si dice che non ci sono soldi penso che vadano presi dove sono. Questo governo non sta combattendo l’evasione fiscale, non sta tassando la rendita finanziaria e immobiliare. Continua invece a tassare solo i lavoratori dipendenti e i pensionati”. “Non si parla di tesoretto ha aggiunto – ma i 9 miliardi di entrate in più vengono dall’Irpef. Tornano a chi li ha pagati oppure no? C’è un tema di rivalutazione delle pensioni, investimenti sulla sanità pubblica, aumentare i salari, non utilizzare le pensioni come bancomat e poi parlare ai giovani. Ogni anno più di 100mila giovani che vanno via dal Paese. Stiamo perdendo intelligenze e competenze. Speriamo in una trattativa vera”.