Milano, 10 set. (askanews) – Luglio in profondo rosso per la produzione dell’industria automotive che registra una flessione del 24,8% e del 17,6% nei primi 7 mesi del 2024. La produzione industriale nel complesso è diminuita del 3,3% a luglio e del 3,2% nei primi 7 mesi.
Guardando ai singoli comparti produttivi, spiega l’Anfia, la fabbricazione di autoveicoli registra una variazione tendenziale negativa del 35,1% a luglio e diminuisce del 21,8% nei primi sette mesi; quello della fabbricazione di carrozzerie cresce del 10,3% nel mese e del 12,9% nel cumulato, e quello della fabbricazione di parti e accessori risulta in calo del 20,1% a luglio e del 18,3% nel periodo gennaio-luglio 2024.
Secondo i dati preliminari di Anfia, la produzione domestica delle sole autovetture a luglio 2024 ammonta a circa 23mila unità, in calo del 54,7% rispetto a luglio 2023. Nel cumulato dei sette mesi, invece, sono state prodotte 225mila autovetture, in diminuzione del 35,5% su gennaio-luglio 2023.
A gennaio-maggio 2024 (ultimo dato disponibile), l’export di autoveicoli (autovetture e veicoli industriali nuovi) dall’Italia vale 1,7 miliardi di euro, mentre l’import vale 3,1 miliardi. Nello stesso periodo, l’export della componentistica automotive vale 2,2 miliardi di euro, con un saldo positivo di 622 milioni.
Il fatturato del settore automotive è in calo del 18,8% a giugno (ultimo dato disponibile), a causa di una componente interna in calo del 20,2% e di una componente estera a -17,4%. Infine, il fatturato delle parti e accessori una variazione tendenziale negativa del 21,4% a giugno (-30,5% la componente interna e -9,9% la componente estera).
“A luglio l’indice della produzione automotive italiana registra una flessione a doppia cifra per il quinto mese consecutivo (-24,8%)”, afferma Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia. “Auspichiamo che l’attuazione delle misure proposte nell’ambito dei lavori del Tavolo Sviluppo Automotive al Mimit possa dare concretezza, tra gli altri obiettivi, ad un progressivo incremento dei volumi produttivi nazionali, garantendo anche un fattivo coinvolgimento della componentistica italiana”.