Milano, 9 set. (askanews) – Delle oltre 14 milioni di bottiglie di Gavi Docg prodotte, il 92% ha attraversato i confini nazionali per raggiungere le tavole di Inghilterra 62%, Stati Uniti 13%, Germania 6%, Russia 4% e poi Giappone, Irlanda, Malta, Olanda, Canada, Emirati Arabi, fino a toccare oltre 100 nazioni nel mondo. La Gdo (52%) e l’Horeca (48%) sono i canali di vendita che assorbono l’intera produzione. Oltre un milione di bottiglie (l’8% del totale) sono state vendute in Italia: l’88% al Nord (42% in Piemonte e 46% altre regioni) e il rimanente 12% diviso tra Centro e Sud. Lo ha reso noto il Consorzio Tutela del Gavi a pochi giorni dalla vendemmia che quest’anno ha rispettato i tempi tradizionali della raccolta del Cortese.
“Sono dati incoraggianti per la Denominazione e per tutta la filiera, che ha un valore di oltre 70 milioni di euro. Ora è fondamentale investire nella crescita del valore del Gavi, puntando su canali più specifici, nel mondo e in Italia” afferma il presidente del Consorzio, Maurizio Montobbio, spiegando che “è essenziale mettere l’identità del Gavi Docg al centro delle nostre strategie di promozione, lavorando sui mercati che così bene ci hanno accolto, continuando a valorizzare il territorio che esprime un potenziale davvero unico al mondo”.
“Questo vino è, infatti, prodotto esclusivamente con uve 100% Cortese, un vitigno dalle radici millenarie nel Piemonte sudorientale, l’unica area in Italia dove viene coltivato in purezza. Il Cortese ha dimostrato una straordinaria resilienza e notevole capacità di adattamento al cambiamento climatico” prosegue Montobbio, ricordando che “cinquant’anni fa, i produttori decisero di puntare sul Cortese, e oggi quella scelta si rivela vincente. Grazie al terroir unico e alla viticoltura di alta qualità, il Gavi Docg è diventato un vino estremamente riconoscibile e rappresentativo. E possiamo ancora crescere”.
“Il consumatore internazionale apprezza il Gavi Docg divenuto nel corso degli anni un vino bianco classico sia a livello piemontese che nazionale” commenta Sara Repetto, Wine Ambassador del Consorzio, rimarcando che “il suo successo è dovuto alle caratteristiche intrinseche dello stesso, quali freschezza e mineralità, in particolar modo nella versione di annata. Si presta bene ad essere degustato come aperitivo e nell’accompagnare la cucina etnica: una riconoscibilità premiata, soprattutto in UK, sia nel canale Horeca che nel canale Gdo”.