Roma, 8 set. (askanews) – Con il sindacato “ci siamo incontrati prima dell’inizio dell’estate, abbiamo bevuto un buon caffè. Se partiamo dalle cose che ci uniscono faremo un servizio al Paese e credo che questa sarà la via. La via del dialogo che mette al centro le necessità sia dell’impresa e anche quella dei lavoratori”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervenendo in collegamento video alla festa del Fatto Quotidiano.
“Confindustria e sindacato hanno una grande responsabilità per le sfide che ci aspettano: salari, sicurezza sul lavoro, salvaguardare le imprese nella loro produttività, nel fare in modo che rimangano le eccellenze, preservare le filiere. Temi che sono al centro”, ha sottolineato. Ma sui referendum della Cgil per cancellare il Jobs act non ci saranno punti di incontro. “Saremo separati”, ha dichiarato.
Il leader degli induistriali è apparso più possibilista sul referendum per abrogare la legge sull’autonomia differenziata, ma per la linea dell’associazione bisognerà aspettare il consiglio generale del 27 e 28 settembre. “Confindustria rappresenta 151mila imprese – ha ricordato – credo che devo rispettare i miei associati. Discuteremo e prenderemo una decisione”.
Orsini ha poi lanciato un allarme sull’automotive: “Rischiamo la debacle. Lo stop al motore endotermico nel 2035 mette a rischio il lavoro di 70mila persone. Dobbiamo agire subito, entro novembre, per salvaguardare la neutralità tecnologica e il know how dei Paesi”. Sul tema dei salari, infine, Orsini ha ribadito che nelle aziende di Confindustria si è già fatto molto: “I compiti a casa li abbiamo fatti. Si può fare di più, ma è ovvio che dobbiamo legarlo alla produttività”.