Roma, 6 set. (askanews) – L’Europa non è un’utopia consolatoria o un vincolo soffocante. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Forum Ambrosetti a Cernobbio.
“Le critiche al progetto europeo lo vogliono come una mera utopia consolatoria frutto della sofferenza della seconda guerra mondiale – ha detto il capo dello Stato – o funzionale al modello di sviluppo della globalizzazione capitalistica. Il dibattito in alcuni paesi europei considerano l’appartenenza all’Ue come un vincolo talora soffocante o come un’opportunità”.
“L’aspirazione a una moneta europea che agisse da scudo protettivo nacque dal desiderio di dotarsi di uno strumento efficace, vista la fragilità di quelli nazionali” ha poi detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ricordando “le conseguenze che ebbe la denuncia unilaterale da parte statunitense degli accordi di Bretton Woods, il 15 agosto 1971” quando “gli Stati-nazione europei si trovarono di fronte, con le rispettive valute, a una sregolata fluttuazione dei mercati”.
“Si prese atto – ricorda il capo dello Stato – che governare in autonomia le grandezze macroeconomiche vedeva le singole nazioni inadeguate e che la manovra monetaria, rincorsa fra salari e prezzi, abituale per numerosi Paesi, era un disvalore, era tutt’altro che risolutiva”.
Quindi Mattarella ha poi detto che “nella pubblica opinione si riaffiacciano spinte che immaginano, senza motivo, un futuro frutto di nostalgie di un passato che ci ha riservato spesso tragedie, ogni generazione deve combattere contro fantasmi che sperano di riemergere con vesti nuove, tocca alle forze della società civile difendere il quadro di civiltà in cui vivono, è un compito che non solo li interessa ma li riguarda”.