Venezia, 6 set. (askanews) – Applausi in conferenza stampa per “Love” del norvegese Dag Johan Haugerud è l’ultimo film in concorso all’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel cast Andrea Bræin Hovig, Tayo Cittadella Jacobsen, Marte Engebrigtsen, Lars Jacob Holm, Thomas Gullestad, Marian Saastad Ottesen, Morten Svartveit.
La sessualità e le modalità in cui viene vissuta è ancora protagonista del festival veneziano. Kjærlighet è parte della trilogia Sex Drømmer Kjærlighe, sesso, sogni e amore. Secondo capitolo dedicato alla sessualità.
Marianne, una dottoressa pragmatica, e Tor, un infermiere compassionevole, stanno entrambi evitando le relazioni convenzionali. Una sera, dopo un appuntamento al buio, Marianne incontra Tor sul traghetto. Tor, che spesso passa lì la notte in cerca di incontri fortuiti con altri uomini, le racconta di esperienze di intimità spontanea e di importanti conversazioni. Incuriosita da questa prospettiva, Marianne inizia a mettere in discussione le norme sociali e si chiede se tale intimità casuale possa essere un’opzione anche per lei.
Il regista Haugerud ha spiegato che il film “è utopico: riguarda il tentativo di raggiungere l’intimità sessuale e mentale con gli altri senza necessariamente conformarsi alle norme e alle convenzioni sociali che governano le relazioni. Credo che l’invenzione narrativa svolga- ha proseguito- un ruolo cruciale nell’immaginare mondi possibili e mentalità alternative. Permette alle persone di esprimersi e comportarsi in modi spesso insoliti. Questo serve da ispirazione per pensare in modi diversi nella vita reale. Con Kjærlighet, e l’intera trilogia, il mio obiettivo principale è stato quello di far capire che è possibile immaginare nuovi modi di pensare e comportarsi”.
Il regista in conferenza stampa ha spiegato che voleva fare un film più breve e invece ne è uscito un film più epico che parte di una trilogia sull’amore. “E’ stato interessante esplorare il tema del sesso, dei sogni e dell’amore e questo progetto si e’ concretizzato con gli attori con cui ho voluto lavorare”, ha aggiunto Haugerud.
Cittadella Jacobsen che interpreta Tor, il giovane infermiere che nel film ama le app di incontri al buio, ha sottolineato che l’aspetto teatrale è molto forte nel film. “Il regista è stato molto bravo a farci esprimere le nostre idee e proposta relative alla sceneggiatura, del resto lui ha molto talento e ha scritto dei dialoghi davvero molto belli e autentici”.
Hovig che interpreta la dottoressa Marianna ha detto che si è creata una grande chimica e sintonia tra gli attori che sono diventati sul set un vero gruppo affiatato e intimo “e ha reso il nostro lavoro molto facile”.
Anche l’ambientazione naturale, la città di Oslo che fa da sfondo al film viene raccontata con grande sensibilità e sguardo profondo. Anche la malattia viene raccontata con dolcezza, “Marianne è un’urologa che si occupa di cancro alla prostata e anche qui il tema della sessualità torna come quello dell’omosessualità. Anche il ruolo della musica è stato importante, abbiamo cercato di usarlo in un altro modo più tranquillizzante”.