I Bronzi di Riace danzano insieme ad arte contemporanea e AI
All’interno del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Set 4, 2024
Roma, 4 set. – Nella serata di ieri, 3 settembre, grazie al Network di Armonie d’Arte Festival, nel Museo Archeologico di Reggio Calabria è andato in scena uno spettacolo unico nel suo genere, creato da Remi Picò con le coreografie di Filippo Stabile. All’interno della sala in cui sono conservati i famosi Bronzi di Riace, due danzatori hanno realizzato una metaperformance che ha coinvolto le due statue, nel tentativo di raccontare il naufragio e la rinascita, il transito e l’approdo, la permanenza e la civiltà.
Il grande lavoro di Remi Picò, che ha chiesto all’intelligenza artificiale di creare assimilazioni e contrapposizioni tra il naufragio dei bronzi e quello dei migranti nel Mediterraneo, ha situato il progresso tecnologico nell’interstizio tra eredità antropologica e creatività contemporanea, rimandando ad una poetica complessa e restituendo visioni esperenziali. Così il segno del viaggio, della memoria, della migrazione e del naufragio, ma anche della scoperta, della rinascita e quindi del futuro, incarnato dai Bronzi di Riace, suggerisce e stimola riflessioni che spaziano da etica e intelligenza artificiale, al concetto di sostenibilità come responsabilità sociale e collettiva.
I prossimi appuntamenti presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria saranno venerdì 6 settembre con la compagnia teatrale “Muta Imago” (“Dopo il diluvio”) e domenica 8 settembre con la “Compagnia Abbondanza Bertoni” (“Idem – Io contengo moltitudini”).
Muta Imago è una compagnia teatrale nata a Roma nel 2006, guidata da Claudia Sorace, regista, e Riccardo Fazi, dramaturgo e sound artist. Da anni la compagnia sta portando avanti un percorso di ricerca sulla percezione del tempo e sulle possibilità che il teatro ha di formulare nuove modalità di racconto che indaghino le caratteristiche del rapporto tra tempo, memoria e identità. E così sarà anche con questo nuovo lavoro, con la regia di Claudia Sorace, drammaturgia / suono Riccardo Fazi, voci di Fazi e Sorace, canto Sara Bertolucci, musiche originali eseguite dal vivo da Lorenzo Tomio.
Una cerimonia augurale, nella quale rituali passati, urgenze presente e previsioni future si incontrano. Un’orchestrazione di voci e suoni, luci e gesti che, susseguendosi in un ritmo narrativo e percettivo immersivo, dà vita ad un cortocircuito temporale. Attraverso “Dopo il diluvio” il luogo ospite diventa così sede, grazie alla visione di Muta Imago, di una rinnovata liturgia degli “Auspici”.
In scena si avvicenderanno frammenti di conoscenza, armonie oramai estinte provenienti da antichi strumenti a fiato, e frequenze elettroniche sintetiche che evocano un passato dimenticato insieme a un futuro tanto distopico e imprevedibile quanto seducente. Il pubblico, accolto inizialmente da uno spazio in apparente rovina, scenario di un possibile evento catastrofico, attratto dal fluire della partitura composta da voci e dal passaggio di luci, si troverà all’interno di un Tempio riemerso dalle sue stesse rovine. Invitato a muoversi liberamente nello spazio, seguirà, con la propria cadenza, i sistemi evocativi, che da territori di memoria trasportano verso dimensioni desideranti. Come nel teatro antico, spazio e tempo di scena e di vita ritrovano la loro traccia comune. Anche con “Muta imago” un breve talk precederà la performance.
Idem è una delle infinite e possibili messinscene della verità tra quattro esseri umani. Prendono forma le moltitudini che li attraversano presentando iconografie di gruppo e morfologie di identità personali tramite continue migrazioni di spazi, luoghi e personalità.
Idem è una danza di forme ed espressioni, atteggiamenti e attitudini che percorrono continuamente il corpo e il viso degli interpretati. Il movimento implode dentro di loro senza mai trovare una via d’uscita. Idem è così vibrazione di un corpo e più corpi: creature tarantolate che urlano il loro essere mille in uno e che trovano identità e condivisione nella compulsività della relazione.
Idem è fatto di sensi con cui il pensiero si identifica, di ansie, di piaceri e di paure. Di mille nascite, piccole morti e di una sola resurrezione finale. L’intento di questo spettacolo è quello di lasciare libero spazio per una libera forma a queste voci in un flusso liquido e continuo di “identità” che germogliano, sfioriscono e si incrociano prendendo contorno e contenuto per una visionaria metafora ballata del vivere.
Con i tre appuntamenti di Armonie d’Arte a Reggio Calabria si consolida la collaborazione tra il Museo Archeologico Nazionale di Reggio, guidato dal neodirettore Fabrizio Sudano e la Fondazione Armonie d’Arte, guidato dal presidente Chiara Giordano. “Una collaborazione – afferma Fabrizio Sudano – che nasce dalla comune volontà di valorizzare il grande Patrimonio italiano oltre che calabrese, in un’ottica culturale che pone al centro una rinnovata narrazione e un diverso posizionamento del mediterraneo nel dibattito socio culturale e socio economico globale”. “Avvertiamo tutta la responsabilità di sviluppare per la prima volta una sezione di un Festival internazionale quale è ormai da anni Armonie d’Arte all’interno di un luogo potente come il Museo archeologico di Reggio – dichiara Chiara Giordano – e cercheremo di essere all’altezza della fiducia che il direttore del Museo ha riposto in noi e che, d’altronde, noi tutti della comunità culturale, e non solo, riponiamo in lui e nella sua capacità di un rinnovato protagonismo del Museo e di Reggio Calabria al centro del panorama nazionale e internazionale ne abbiamo predisposto. Sarà la prima
volta quindi che si vedrà la presenza di un Festival culturale internazionale con un’attività strutturata
e dedicata”.