Giacarta, 3 set. (askanews) – A Giacarta, in Indonesia, c’è entusiasmo per la storica visita di Papa Francesco. Il Paese con la popolazione musulmana più grande nel mondo, oltre 242 milioni, ha accolto il Pontefice calorosamente, non solo i cattolici. “Non è venuto qui solo per loro. Viene per tutti coloro che amano la pace”, dice Yosepha Anna Charlotte, musulmana. “È come se portasse un messaggio al mondo intero, su come viviamo in Indonesia in così tanta diversità, rappresenta il motto dell’unità nella diversità che ci unisce davvero come nazione: non importa quale religione si segua, noi ci rispettiamo a vicenda. E speriamo che questo possa essere un messaggio per tutto il mondo”.
Grande l’emozione per chi lo ha visto da vicino: “Ora sono a pochi metri dal Papa. Non riesco a prendere il biglietto per la messa di domani allo stadio – racconta un uomo – ma in questo momento sono molto vicino a lui. Ho condiviso il video di quel momento con i miei amici e tutti abbiamo provato la stessa cosa, ci siamo commossi, abbiamo pianto. Perché è così carismatico, come leader dei cattolici, sento il suo potere solo guardandolo”.
“È un’esperienza fenomenale – spiega Pieter, cattolico – onestamente, il momento in cui lo vedi così vicino, non riesci a credere ai tuoi occhi. Non puoi credere sia davanti a te”.
Dall’Indonesia il Papa andrà poi in Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore. Un tour in quattro nazioni, il più lungo e il più lontano del suo papato. La visita di tre giorni a Giacarta è dedicata soprattutto ai legami interreligiosi. I cattolici rappresentano meno del tre per cento della popolazione indonesiana, circa otto milioni di persone, rispetto all’87% di musulmani.