Roma, 3 set. (askanews) – Ricorda il cinema di Ermanno Olmi “Vermiglio”, il film di Maura Delpero presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. E’ ambientato fra le montagna della Val di Susa e racconta l’ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia che, con l’arrivo di un soldato rifugiato, perde la pace proprio nel momento in cui il mondo ritrova la propria.
La regista per questo film, che ha tempi dilatati e un’atmosfera quasi sospesa, è stata ispirata da un sogno in cui aveva rivisto suo padre bambino, proprio in quelle valli. “Ho iniziato a seguirlo, io lavoro in maniera sempre in maniera molto inconsapevole, volutamente inconsapevole, segui cose che arrivano. – ha spiegato la regista – Quindi parte da lontano e allo stesso tempo da vicino, perché sono luoghi e persone che ho nella pancia e nel cuore”.
Tommaso Ragno interpreta il capofamiglia di questo nucleo chiuso che sembra così lontano nel tempo, collocato quasi in un sogno. “Dovevamo riprodurre o avvicinarci a riprodurre il più possibile comportamenti che noi non conosciamo più, con un’educazione di un certo tipo, l’affermazione di certi valori, e avvertivo come si stava costruendo questa intimità che assomiglia a qualcuno che ti bisbiglia qualcosa come in sogno. – ha detto l’attore – Maura ha un potere incantatorio, necessario non soltanto a chi fa il mio lavoro ma anche a chiunque crea qualcosa insieme”.