Milano, 2 set. (askanews) – Si è svolto a palazzo San Giorgio, Reggio Calabria, il secondo incontro del tavolo promotore per la candidatura della città a Capitale italiana della Cultura 2027. Insieme al sindaco Giuseppe Falcomatà, che ha introdotto la riunione facendo il punto sulle attività finora svolte, hanno preso parte ed hanno offerto il loro contributo i rappresentanti della Camera di Commercio, del Museo Archeologico nazionale, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, della Consulta Politiche Sociali e Culturali, del Museo Frangipane, del Museo Diocesano, Accademia delle Belle Arti, Confindustria, Planetario Pythagoras, Fondazione Piccolo Museo San Paolo, oltre naturalmente a rappresentanti del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Sviscerato per l’occasione il tema portante della candidatura ossia Reggio Calabria al centro del Mediterraneo che pone la città dello Stretto come baricentro culturale di contaminazione tra culture. È questo un aspetto fondante dell’identità reggina con le stratificazioni storiche che affondano le radici nella tradizione magno greca e che proiettano Reggio in un orizzonte inclusivo, accogliente, basato sulla promozione di una cultura di pace, di dialogo, di solidarietà e integrazione tra i popoli del Mediterraneo.
Una riunione operativa, si legge in una nota, per tracciare un percorso che possa vedere la candidatura di Reggio come una tra quelle che arriveranno fino al traguardo. Reggio Capitale della Cultura punta a valorizzare la fitta rete museale cittadina, la collaborazione tra le istituzioni e le realtà associative, i luoghi di interesse culturale, i monumenti e i simboli identitari della comunità, gli spazi e i beni comuni dove si realizzano eventi, spettacoli, incontri, ma anche la cultura intesa in senso enogastronomico, con la valorizzazione delle produzioni tradizionali che costituiscono una ricchezza identitaria e un motivo di interesse anche in senso turistico. Da valorizzare inoltre il complesso dei Festival già realizzati, la collaborazione con altri Enti e la prosecuzione degli eventi storicizzati cui si affiancherà un programma ad hoc che tenga conto delle specificità e delle tante eccellenze territoriali.