Roma, 2 set. (askanews) – Nonostante alcune grandi aziende nel mondo, negli ultimi due anni, si siano espresse a favore di un rientro full time in ufficio, il mercato del lavoro sembra andare in un’altra direzione, sia in Italia, sia in altre economie avanzate in Europa e nel mondo. L’analisi delle ricerche di lavoro e delle offerte di lavoro su Indeed – portale numero uno al mondo per chi cerca e offre lavoro – evidenzia come in Italia le ricerche di lavoro ibrido e da remoto continuino a crescere.
La quota di ricerche di lavoro a distanza e ibrido è più che quadruplicata rispetto ai livelli pre-pandemici ed è aumentata del 12,8% dall’inizio dell’anno (dall’1,97% di gennaio 2024 al 2,22% di luglio 2024). Allo stesso tempo, molte aziende continuano a offrire opzioni di lavoro ibrido o a distanza: la quota di annunci di lavoro su Indeed in Italia in cui viene contemplata questa modalità di lavoro si è stabilizzata intorno al 10% nel 2024, una quota significativamente più alta rispetto al 2,5% del pre-pandemia.
Chi cerca lavoro online molto spesso approccia la propria ricerca utilizzando parole chiave molto generiche, o, in alcuni casi, non ne utilizza addirittura nessuna. Tuttavia, è interessante notare come sul portale italiano di Indeed, la curva delle ricerche di lavoro contenenti un riferimento specifico alla possibilità di lavorare (anche) da remoto, registri un andamento crescente, senza accennare a diminuire.
In Italia, a fine luglio 2024, si è raggiunto il massimo storico di ricerche di occupazioni che consentano modalità di lavoro ibrido, pari al 2,2% sul totale delle ricerche effettuate. Ciò rappresenta un aumento dell’1,95% da gennaio 2020 e dello 0,25% rispetto all’inizio del 2024, indicando che la percentuale di lavoratori interessati alle possibilità offerte dal lavoro ibrido è in costante espansione.
L’andamento è simile anche nel resto d’Europa. In particolare, la curva registra un andamento crescente, con il picco delle ricerche per lavoro ibrido registrato a fine luglio 2024 in Germania (3,3%) e Spagna (2,8%). Seppur il trend si sia stabilizzato nel Regno Unito e in Francia, si evidenzia ancora un radicato interesse per il lavoro ibrido anche da parte dei lavoratori di questi Paesi.
Un desiderio, quello dei lavoratori (italiani e non), che trova riscontro nel mercato. Per quanto si sia lontani dal picco registrato nel 2021, in Italia, le offerte di lavoro postate dalle aziende che contemplano modalità di lavoro ibrido si attestano intorno al 10% del totale, un dato significativamente più alto rispetto al periodo pre-pandemico (2,5%). Sebbene esistano differenze strutturali nei diversi Paesi, la tendenza generale rimane costante anche in altre importanti economie europee. Anche in queste economie si registra una progressione nell’aumento delle offerte di lavoro che offrono opzioni di lavoro ibrido o a distanza. La Spagna è il paese in cui i datori di lavoro propongono più spesso il lavoro da remoto negli annunci, con il 19,9% di offerte che offrono questa opzione. In Germania, Francia e Regno Unito, la quota di lavoro ibrido nelle offerte rimane ai livelli più alti nel periodo considerato, intorno al 11,5% del totale per la Francia e intorno al 14-15% per Regno Unito e Germania.
Pawel Adrjan, Direttore Economic Research EMEA di Indeed, ha commentato: “I candidati rimangono molto interessati al lavoro a distanza e ibrido; quindi, non sorprende che le aziende continuino a offrirlo. È chiaro che, sebbene inizialmente il ricorso ai modelli di lavoro ibrido sia stato ampliato per far fronte alle restrizioni imposte dalla pandemia, questa modalità di lavoro è destinata a rimanere. Il lavoro a distanza e ibrido continua a essere in primo piano in Europa, consolidandosi come una modalità apprezzata sia dalle aziende che dai candidati. È un fenomeno che è partito con le grandi aziende, ma non riguarda più solo quelle. Ne stiamo vedendo l’adozione persistente anche in Italia, ad esempio, dove il tessuto economico comprende un’alta percentuale di piccole e medie imprese. La mobilità limitata causata dall’aumento dei costi immobiliari nelle grandi città e l’impatto dell’inflazione sui salari rendono il lavoro a distanza un’opzione interessante per chi cerca flessibilità e un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata”.