Venezia, 1 set. (askanews) – E’ un film sulla violenza che genera violenza “Familia”, seconda regia di Francesco Costabile, presentato in concorso nella sezione Orizzonti della Mostra del cinema di Venezia. Tratto dal libro autobiografico di Luigi Celeste “Non sarà sempre così”, racconta la storia di un ragazzo che da bambino ha osservato la violenza del padre sulla madre e si è unito poi a un gruppo di neofascisti per scaricare verso altri il senso di frustrazione e rabbia che sente addosso. Quando il padre esce dal carcere deve fare i conti con il proprio passato. Barbara Ronchi nel film è la mamma di Luigi, sopraffatta dalla violenza del marito, interpretato da Francesco di Leva. Il regista ha spiegato: “Partendo dalla storia di Luigi Celeste ho fatto una ricca documentazione dei centri antiviolenza e ho capito come spesso le donne abbiano paura a denunciare perché hanno paura delle istituzioni, hanno paura di essere abbandonate, hanno paura di riniziare una nuova vita, e spesso hanno paura anche di perdere i bambini”.
“Familia”, nei cinema dal 2 ottobre, è un melodramma nero che un unisce elementi di thriller e di denuncia, scava a fondo nelle emozioni dei vari personaggi, nelle pieghe dei loro pensieri e comportamenti, nella complessità dell’animo umano. “In realtà come questo film dimostra le dinamiche sono sempre più complesse, anche le dinamiche tra vittima e carnefice, non sono così polarizzate, non sono così nette. Questo film cerca proprio di farci entrare nella gabbia psicologica che lega un po’ tutti i membri di questa famiglia”.