Milano, 30 ago. (askanews) – “Ove i dazi fossero applicati in via definitiva avrebbero un impatto molto significativo sull’export: il settore ha collaborato attivamente all’indagine fornendo tutte le informazioni richieste con tempistiche a dir poco fulminee, dimostrando la debolezza delle argomentazioni sollevate dalle autorità cinesi. Invitiamo alla massima prudenza, nell’auspicio che la Commissione europea scongiuri qualsivoglia escalation che andrebbe a colpire ingiustamente il settore”. Così la presidente di Federvini, Micaela Pallini, in merito all’annuncio del ministero del Commercio cinese, sulla “determinazione preliminare come esito dell’indagine antidumping, relativa alle acquaviti di vino e di vinaccia dell’Unione europea, che introduce dazi provvisori pari al 34,8% per le aziende che hanno collaborato e del 39% per quelle che non hanno cooperato, ovvero che non hanno partecipato alla redazione dei questionari”.
Secondo Federvini, il Mofcom “lascia aperto uno spiraglio di speranza, annunciando che, per il momento, i dazi non saranno attivati, mentre l’indagine resta in corso”.
“Già altre volte – conclude Pallini – siamo stati al centro di guerre commerciali estranee al nostro comparto: in questo scenario generale di incertezza non è possibile incorrere nel rischio di bloccare improvvisamente un mercato”.