Milano, 29 ago. (askanews) – Dopo la forte crescita di giugno sostenuta dagli incentivi, l’Italia a luglio torna in ultima posizione tra i principali mercati europei per quota di auto alla spina (Ecv), con una quota del 7,3% del totale di 3,4% elettriche (bev) e 3,9% plug-in (phev).
Un dato, rileva l’Unrae, che evidenzia un significativo divario rispetto agli altri principali mercati europei: con il Regno Unito al 27,4% (bev 18,5% e phev 8,9%), la Francia al 20,8% (bev 13,5% e phev 7,3%), la Germania al 19,1% e la Spagna al 9,9%. A luglio, nel totale del mercato europeo, le ecv valgono il 20,7%: bev al 13,6% (-0,9 p.p.) e phev al 7,1% (-0,9 p.p.).
Per sostenere la transizione l’Unrae ribadisce le richieste avanzate il 7 agosto al Tavolo Automotive presso il Mimit. In tema di incentivazione alla domanda, il direttore generale, Andrea Cardinali ricorda: “l’importanza di rendere presto disponibili i 240 milioni di fondi residui per gli incentivi 2024, il recupero dei 250 milioni di euro prelevati dal DL Coesione, l’eliminazione del price cap per la fascia 0-20 g/Km di CO2 o la sua equiparazione alla fascia 21-60 g/Km e la definizione di un piano strategico triennale 2025-2027”.
Inoltre, per facilitare la transizione, l’Unrae sottolinea la necessità di riformare il regime fiscale delle auto aziendali agendo su detraibilità Iva e deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2 e riducendo il periodo di ammortamento.
Riguardo invece gli obiettivi Ue, il dg di Unrae Cardinali “auspica che, una volta insediati gli organi competenti, si possa rapidamente fare chiarezza sugli indirizzi e le politiche ambientali, che condizionano le strategie industriali e gli investimenti delle Case auto. Oggi più che mai, operatori e clienti necessitano di certezze per orientarsi in una transizione estremamente complessa”.