Roma, 25 ago. (askanews) – La rappresaglia di Hezbollah annunciata da molti giorni per gli attacchi israeliani sul Libano era stata rinviata a causa della “mobilitazione americana e israeliana” e per verificare se la risposta sarebbe arrivata “simultanemente o separatamente” dalle forze “dell’asse della resistenza”, cioè da iraniani, yemeniti, palestinesi e appunto dal partito armato libanese. Lo ha affermato nel suo atteso discorso televisivo il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, secondo la sintesi del suo discorso pubblicata dal liveblog in inglese del quotidiano libanese L’Orient Le Jour.
“Abbiamo anche aspettato – ha affermato – per dare una possibilità ai negoziati (su Gaza, ndr). Oggi è chiaro che Netanyahu sta stabilendo nuove condizioni. Non c’è più motivo di aspettare”. Poi ha aggiunto: “Abbiamo deciso di rispondere individualmente per ragioni che si manifesteranno con il tempo. È chiaro che le trattative e il loro esito sono ancora incerti”.
“Come sapete, il nemico israeliano – ha detto il leader del partito armato sciita, facendo riferimento agli attacchi delle scorse settimane – ha lanciato un’aggressione contro la periferia sud di Beirut, superando tutte le linee rosse (…), uccidendo civili, tra cui donne e bambini, e il leader militare Fouad Shukur (…) . La resistenza ha poi affermato la sua determinazione a reagire”. Una reazione che è stata ritardata, ha spiegato, a causa della mobilitazione americana e israeliana, ma “questo ritardo è stato di per sé una punizione per il nemico”, così il quotidiano libanese sintetizza le affermazioni di Nasrallah.