Francia, incendio alla sinagoga: sospettato in fuga con una bandiera palestinese – askanews.it

Francia, incendio alla sinagoga: sospettato in fuga con una bandiera palestinese

  Aperta un’indagine per tentato omicidio di stampo terroristico da parte della Procura antiterrorismo
Ago 24, 2024
 

Milano, 24 ago. (askanews) – Il sospettato dell’esplosione e conseguente incendio alla sinagoga francese appare in fuga con una bandiera palestinese nelle immagini della videosorveglianza della sinagoga. Lo ha appreso la tv francese BFM da fonti vicine alle indagini.

La sinagoga Beth Yaacov a La Grande-Motte, nell’Hérault, in Francia è stata colpita da un’esplosione e un incendio questa mattina: un segnale decisamente preoccupante in una Francia protagonista di un’evoluzione politica con grandi punti di domanda e sicuramente lo spettro dell’antisemitismo, che talora ritorna, a oltre un secolo dal caso Dreyfus.

Sul posto sono presenti i vigili del fuoco e la polizia, con l’unità dipartimentale investigativa penale. E la pista criminale di stampo terroristico è considerata la più realistica in questa fase. È stata infatti aperta un’indagine per tentati omicidi di stampo terroristico da parte della Procura nazionale antiterrorismo, in relazione all’esplosione e conseguente incendio oggi alla sinagoga La Grande-Motte. Lo ha annunciato la stessa procura francese. Le immagini della videosorveglianza della sinagoga hanno mostrato un individuo sospetto che lasciava i locali a piedi, poco prima dell’esplosione. Le squadre anti crimine e una squadra di cani sono impegnati nelle ricerche. “Sono stato informato che la Procura nazionale antiterrorismo ha preso in carico le indagini. Le forze di sicurezza stanno attualmente rintracciando il sospettato”, ha detto il premier uscente Gabriel Attal.

“Voglio assicurare ai nostri concittadini di fede ebraica e alla comunità tutto il mio sostegno e dire che, su richiesta del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, tutti i mezzi sono stati mobilitati per trovare l’autore”, ha scritto su X Gérald Darmanin, ministro dall’Interno uscente, che si recherà sul posto nel pomeriggio, insieme al primo ministro dimissionario Gabriel Attal.

Emmanuel Macron assicura su X che “si sta facendo tutto per trovare l’autore di questo atto
terroristico e proteggere i luoghi di culto”, dopo l’incendio alla sinagoga francese. “Un pensiero ai fedeli della sinagoga della Grande-Motte e a tutti gli ebrei del nostro Paese”, ha detto, aggiungendo:  “La lotta all`antisemitismo è una lotta costante, quella della nazione unita”.

LA POLITICA E IL TEMA ANTISEMITISMO Parallelamente sono arrivati i commenti e l’indignazione dei principali rappresentanti politici di destra e sinistra. Il Crif (Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche in Francia), da parte sua, ha denunciato “un tentativo di uccidere ebrei”. “Ancora una volta i nostri connazionali ebrei vengono presi di mira”, ha risposto il primo ministro Gabriel Attal.

Alla sinagoga sono “attacchi inaccettabili e indicibili” per Marine Le Pen, deputata di Rn e guida indiscussa della destra francese. Secondo lei, questi attacchi “sono la conseguenza dell’aumento dell’antisemitismo che si diffonde nel nostro Paese”. E ancora: “Bisogna fare tutto per proteggere i nostri connazionali di fede ebraica, che sono presi di mira ogni giorno in Francia. A loro mando tutto il mio sostegno e la mia solidarietà”, ha detto.

Sempre via social ha reagito anche il presidente di Rassemblement national, la cui storia di partito è considerata da molteplici analisti segnata dall’antisemitismo. “L’esplosione di due auto davanti alla sinagoga della Grande-Motte va denunciata come tale: è un atto criminale e antisemita”, sottolinea. “Fornisco tutto il mio sostegno ai nostri connazionali ebrei, così come al poliziotto municipale ferito. La recrudescenza dell’antisemitismo in Francia è una piaga che deve essere combattuta senza sosta”, promette.

Jean-Luc Mélenchon denuncia il “crimine intollerabile” via social network. “Il pensiero ai fedeli e ai credenti così attaccati. Laicità e libertà di coscienza sono figlie della libertà di culto. Non lo dimentichiamo mai”, ha aggiunto. Il capo della LFI a sua volta è accusato dai suoi detrattori di essere antisemita: secondo alcuni un modo per screditare l’alleanza della sinistra alle recenti legislative anticipate.

Va notato che nei mesi scorsi il tema dell’antisemitismo è stato particolarmente alto nell’attualità politica: accuse di antisemitismo hanno toccato molti esponenti politici, nella recente campagna elettorale di giugno. Da quelle contro La France insoumise (LFI) che hanno minato il Nuovo Fronte Popolare (NFP): l’alleanza della sinistra ha infatti sofferto per diversi commenti da parte di Mélenchon dopo l’attacco terroristico di Hamas in Israele, il 7 ottobre 2023, che hanno riattivato le accuse di antisemitismo contro di lui, come già spiegato da Le Monde. Sino ovviamente alla destra della Le Pen che ha fatto di tutto per scrollarsi di dosso il marchio dell’antisemitismo che la sua storia inevitabilmente attira.

LA DINAMICA DELL’ATTACCO Sarebbe intanto in buone condizioni l’agente della polizia municipale ferito e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale universitario di Montpellier, secondo le informazioni.

La prima esplosione è stata udita questo sabato mattina, poco prima delle 9. I vigili del fuoco sono stati poi chiamati a intervenire su due veicoli in fiamme, davanti alla sinagoga, secondo le informazioni di franceinfo. Uno dei due veicoli è esploso, probabilmente a causa della presenza di una bombola di gas. Entrambe le porte della sinagoga hanno preso fuoco. Si sono verificati quattro distinti focolai di incendio. Al momento dell’incidente nella sinagoga non c’era nessuno.