Milano, 23 ago. (askanews) – Al via la vendemmia del Pinot Grigio nel Nordest Italia. “In linea generale, rispetto all’anno scorso, questa stagione produttiva si apre in maniera positiva, soprattutto in termini qualitativi. Rispetto ai volumi, in alcuni territori ci attendiamo una minore produzione ma in tutto l’areale riscontriamo soddisfazione per uve sane e parametri chimico-fisici ottimali”. A dirlo è Stefano Sequino, Direttore del Consorzio di tutela Doc Delle Venezie, la più estesa a livello nazionale con 27mila ettari di vigneto tra Veneto, FVG e Provincia di Trento. “Allo stato attuale – continua l’ente consortile – nonostante la complessa gestione del vigneto, l’andamento meteorologico non ha condizionato lo stato di salute e qualitativo delle uve e non si registrano comunque danni da grandine né situazioni fitosanitarie particolarmente critiche”.
Matteo Lovo, presidente Assoenologi Friuli Venezia Giulia, conferma una vendemmia certamente migliore rispetto alla precedente, “che consente di portare in cantina il +15% rispetto all’anno scorso che, aveva registrato punte di decremento in termini di quantità anche pari a -30%. Complessivamente, rispetto alle medie storiche di raccolta, in Friuli Venezia Giulia dovremmo attestarci intorno al -10%, calo dovuto in parte anche a una contenuta pressione di peronospora della vite”. Per quanto riguarda l’inizio della vendemmia, Lovo precisa che “si prevede un avvio dei lavori intorno alla fine di questa settimana, nelle zone in pianura anche inizio della prossima, per concludersi poi in una decina di giorni”.
Vendemmia anticipata invece per la varietà coltivata nel Veneto Occidentale, come evidenzia il locale presidente di Assoenologi, Alberto Marchisio. “La raccolta del Pinot Grigio è iniziata questa settimana e si prevede di finire verso la metà di settembre per le zone ad altitudini maggiori: l’uva è perfetta, sana e con parametri ottimali, buona acidità e presenza di acido malico, da sottolineare inoltre l’uniformità di maturazione che restituisce una bellissima colorazione della buccia” dichiara Marchisio, sottolineando che “possiamo ritenerci molto fortunati rispetto alla qualità, che definirei eccellente, mentre in termini di quantità siamo mediamente in linea con i volumi degli ultimi anni”. Discorso simile per anche per il Veneto Orientale, dove l’inizio della raccolta è atteso per la prossima settimana, come conferma il presidente di Assoenologi di questa zona, Michele Zanardo che parla di “qualità delle uve ottima” e di “quantità buona, in linea con la media delle produzioni degli anni passati”.
In Trentino la vendemmia inizierà tra fine mese agosto e inizio settembre, in ritardo di qualche giorno rispetto al 2023. “Lo stato fitosanitario dell’uva è buono: qui la gestione del Pinot Grigio è stata impegnativa, abbiamo avuto tanta pioggia ma siamo riusciti a contenere l’insorgenza di agenti patogeni” commenta Goffredo Pasolli, presidente di Assoenologi Trentino, che “in termini generali” parla di “ottimi presupposti”.
Il Consorzio rimarca infine che le prime quotazioni delle uve Pinot Grigio Doc Delle Venezie “confermano un lieve incremento dei prezzi: la vendemmia parte infatti da un prezzo delle uve pari a 0,53-0,58 euro/kg, contro i 0,50-0,55 euro/kg registrato nello stesso periodo della scorsa annata”. “Si tratta di un incremento di valore che interviene tra l’altro dopo l’aumento della quota di produzione libera, pari a 140 quintali/ettaro, +10 quintali/ettaro rispetto alla stagione produttiva 2023” dice il presidente Albino Armani, parlando “di un risultato in controtendenza rispetto alla situazione media del settore vitivinicolo nazionale, particolarmente importante tenendo conto di un momento congiunturale di mercato nazionale e mondiale complesso, ma non casuale: si tratta di un percorso di crescita della Denominazione, appena iniziato, legato all’applicazione delle misure di governo dell’offerta deliberate dal nostro Cda, che concorrono a mantenere una condizione di stabilità di mercato ed un rapporto qualità/prezzo che, unite alle garanzie fornite dal contrassegno di Stato applicato su 230 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, non trova paragoni”.