Rimini, 22 ago. (askanews) – Il pericolo per gli stabilimenti italiani di Stellantis è tutt’altro che cessato, infatti, “arrivano segnali negativi sul fronte della produzione e del ricorso alla cassa integrazione”. Però il governo è “sempre pronto a un lavoro comune ove ci fosse l’intenzione di accrescere la produzione in Italia”. Lo ha detto in un’intervista a ilSussidiario.net il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che oggi sarà ospite del Meeting di Rimini.
“Stellantis ha presentato un piano Italia che prevede di raggiungere il milione di veicoli come avevamo concordato con Tavares nel primo incontro, oltre un anno fa – ha ricordato Urso – Ma nel frattempo riceviamo segnali negativi sul fronte della produzione e del ricorso alla cassa integrazione e non abbiamo ancora risposte sul destino della gigafactory a Termoli per la quale sono state impegnate risorse del Pnrr. Peraltro, segnali negativi arrivano persino dagli Stati Uniti. Siamo però sempre pronti a un lavoro comune ove ci fosse l’intenzione di accrescere la produzione in Italia”.
E in merito alla polemica sulla remunerazione dell’amministratore delegato Tavares e sugli alti dividendi degli azionisti, il ministro ha ribadito quanto ricordato nel suo intervento ai 125 anni della Fiat: “La nostra Costituzione, all’articolo 1, prevede che la Repubblica italiana è ‘fondata sul lavoro’ e che ‘il profitto è legittimo, ma non a ogni costo'”. Quindi “ci aspettiamo che Stellantis si assuma la responsabilità sociale di rilanciare l’automotive in Italia”.