Firenze, 22 ago. (askanews) – “Riaprire a ottobre significherebbe allungare il periodo di apertura fino a fine giugno perché la legge prevede che la scuola sia aperta almeno 200 giorni all’anno. I giorni a disposizione sono già pochi e, pur rispettando le legittime richieste degli operatori turistici, non sono d’accordo. L’Italia è già il Paese europeo con le vacanze più lunghe”. Lo afferma l’assessora della Regione Toscana alla Scuola, Alessandra Nardini, a Il Tirreno, commentando la richiesta dell’Associazione nazionale dei formatori, l’Anief, al ministro Giuseppe Valditara, di posticipare il ritorno alla scuola a causa dell’eccessivo caldo.
“Facciamo tre mesi di stop estivi – aggiunge l’assessora Nardini – ma scendere sul numero minimo di giorni vuol dire andare indietro rispetto alla didattica in un Paese in cui abbiamo un abbandono scolastico che ci preoccupa. Aggiungo che la scuola dà una risposta alle famiglie e questo aumenterebbe le differenze. Chi ha le possibilità manda i figli in vacanza. E gli altri? Creeremmo ulteriori disuguaglianze”.
Semmai, per Nardini, “abbiamo un problema di aule, chi studia e lavora deve farlo in una situazione di comfort. E il caldo non aiuta. Abbiamo le risorse del Pnrr ma non sono infinite e non hanno risolto i problemi di un patrimonio edilizio vetusto. Il governo pensi quindi a darci le risorse per avere strutture che ci consentano di adattarci. Se decidiamo che la scuola è centrale, dobbiamo essere conseguenti”.