Roma, 18 ago. (askanews) – “Le sorelle Meloni vedono i fantasmi? In questa domenica di agosto – ha scritto Matteo Renzi su X – ci tocca rispondere alle aggressioni di Fratelli d’Italia e alle ansie da complotto della famiglia della Premier. Andiamo con ordine e scusate la lunghezza. Puntata numero 1. Quattro giorni fa il Fatto Quotidiano pubblica un articolo in cui ipotizza la partecipazione di Arianna Meloni – una delle sorelle della premier – a una riunione sulle nomine Rai. Nomine che spettano al Governo, di cui Arianna non fa parte. Una nostra deputata, Boschi, chiede di conoscere in Commissione di Vigilanza se questa cosa sia vera o meno. Il giorno dopo Repubblica pubblica un articolo in cui ipotizza la nomina in FS di una manager vicina a Arianna Meloni. Nomine che spettano al Governo, di cui Arianna non fa parte. Una nostra senatrice, Paita, chiede di conoscere in Parlamento se questa cosa sia vera o meno. Fin qui tutto regolare. Le parlamentari di Italia Viva fanno semplicemente il loro lavoro: fanno l’opposizione. L’opposizione presenta interrogazioni parlamentari, il Governo risponde: in democrazia funziona così. Cosa accade a questo punto? Si scatena Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni – ha proseguito Renzi – inizia a insultare Italia Viva. Definisce me “boss di provincia” e “capobranco” e accusa le parlamentari di far parte di “una muta di cani”. Questo linguaggio di odio, violento e squadrista è il modo con il quale il partito di maggioranza replica a delle legittime domande di un partito d’opposizione. Vi sembra normale? Ma il peggio deve ancora venire. Oggi infatti arriva la seconda puntata. Il direttore de Il Giornale, Sallusti, ipotizza un complotto “Vogliono indagare Arianna Meloni”. In soldoni: la magistratura, una parte dei giornali e Italia Viva si sarebbero messi d’accordo per organizzare un complotto e indagare Arianna per traffico di influenze. Vi immaginate? Io che organizzo complotti assieme ai giudici (io!) perché arrivi un avviso di garanzia a una delle sorelle della Premier! E ovviamente da stamani quelli di Fratelli d’Italia rilanciano la notizia, a cominciare dal coordinatore Donzelli: segno evidente che è una strategia comunicativa preparata a tavolino. Delle due l’una. O le sorelle Meloni – così ancora Renzi – sanno qualcosa che noi non sappiamo e allora questa uscita serve ad aprire una polemica preventiva che capiremo nei prossimi mesi oppure il ferragosto pugliese di Giorgia non è andato benissimo e qualche panzerotto è andato di traverso: dentro Fratelli d’Italia c’è troppo nervosismo. Nel dubbio segnalo quanto segue: 1. Io sono garantista e per me un avviso di garanzia non cambia niente: non sono giustizialista come quelli di Fratelli d’Italia, io. 2. Io non attacco la famiglia della Premier per le vicende giudiziarie a differenza di quello che la Meloni fece con i miei cari. 3. Io continuo a fare opposizione in modo civile e senza insultare. Ma non permetteremo a nessuno di offendere le nostre parlamentari colpevoli solo di fare il proprio dovere. Chiediamo a Giorgia Meloni di prendere le distanze da chi insulta e rispondere in parlamento nel merito alle nostre interrogazioni. E chiediamo al direttore Sallusti di smentire formalmente che ci sia un ruolo del sottoscritto o di Italia Viva in eventuali indagini giudiziarie su Arianna Meloni. Se qualcuno pensa di fermare le iniziative democratiche di Italia Viva e dei suoi gruppi parlamentari, beh, quel qualcuno sappia che quelli come noi hanno subito vere e proprie aggressioni giudiziarie e social. Gli insulti di chi non sa risponderci nel merito non ci fermano, ma ci stimolano ad andare avanti con ancora più determinazione. Quanto a me, non saranno le loro meschine insinuazioni a fermarmi: non ci sono riusciti in anni di fango gratuito, non ci riusciranno ora. Buona domenica”, ha concluso Matteo Renzi in un post su X.