Parigi, 6 ago. (askanews) – La squadra azzurra di fioretto ha festeggiato l’argento olimpico a Casa Italia, tra grandi abbracci e sorrisi. “È stata un’avventura pazzesca – ha detto Filippo Macchi -. Abbiamo fatto una gara, un’ottima gara. Abbiamo vissuto delle emozioni indimenticabili. Non potevo essere più felice di viverle con queste ragazzi e non scordiamoci mai di Daniele Garozzo”.
Nonostante la sconfitta in finale con il Giappone i fiorettisti hanno ottenuto un risultato importante. “Sicuramente torniamo a casa con uno spirito molto felice – ha aggiunto Tommaso Marini -. Io credo che abbiamo dato una grande dimostrazione non solo di sport in pedana, ma anche di sport fuori, quindi di spirito di sport. Penso che abbiamo fatto vedere cosa significa essere squadra, in quanto siamo sempre stati una sola cosa e questo è quello che deve passare, quindi penso un bel messaggio”.
La parola “amicizia” sembra essere al centro dei discorsi degli azzurri. “Ci sono degli amici che fanno di questo gruppo un gruppo unito – ha proseguito Alessio Foconi – e spesso conta questo, conta il fatto che gli guardi, guardi i loro occhi e dici ah, sto bene, sono contento, allora posso essere felice solo guardandoli negli occhi. Di questo sono contento e tornerò a casa felice”.
La squadra ha voluto anche replicare alle accuse di essere troppo “bravi ragazzi” e di non avere la cattiveria necessaria per vincere in pedana. Tesi a cui aveva replicato con forza anche Garozzo, che per problemi di salute si è dovuto ritirare prima dell’Olimpiade. “Secondo me la cattiveria in pedana c’era – ha spiegato Guillaume Bianchi – l’abbiamo messa fino all’ultima stoccata abbiamo dato tutto a noi stessi e poi la cattiveria agonistica c’è, poi non dobbiamo essere cattivi fuori dalla pedana, è inutile, siamo amici ci vogliamo bene c’è il giusto fair play anche con gli avversari perché è giusto così”.
“Siamo stati accusati di non essere cattivi in pedana – ha voluto aggiungere Macchi – e una persona in particolare che è Daniele è stato accusato di non essere nemmeno onesto. Noi Daniele lo conosciamo bene è una persona oltre conesta una persona pura genuina che penso che abbia raggiunto tutto quello che ha raggiunto in pedana mettendoci tutta la cattiveria possibile, stiamo parlando di un campione e mi sembra difficile da negare qualcosa del genere”.
Tanti sorrisi insomma, ma anche la voglia di togliersi dei sassolini dalle scarpe e dimostrare che il carattere a questi ragazzi non manca.