Ravello (Salerno), 5 ago. (askanews) – Un vero trionfo nella città della musica, per Francesco Libetta, già definito dal critico Paolo Isotta “il più grande pianista vivente”. La 72esima edizione del Ravello Festival, sotto la direzione artistica di Maurizio Pietrantonio, ha proposto con successo al suo pubblico – nel primo degli appuntamenti agostani, domenica 4 – un grande recital del pianista con parte del programma dedicato all’indimenticato Ezio Bosso e pubblicato per Sony Music nel doppio album “Lighting Bosso”. Il risultato è stato grande entusiasmo e applausi prolungati con la concessione di due bis.
Nella Sala dei Cavalieri di Villa Rufolo è risuonata anche la sinfonia “Oceans” e altri omaggi di Libetta a Bosso, con riletture e trascrizioni dalla musica per piano solo e sinfonica del compositore scomparso nel 2020, oltre a pagine di Chopin, Gluck, Mozart e Bach.
Acclamato per le sue straordinarie doti e per la sua versatilità, Libetta è anche saggista, compositore, direttore d’orchestra e italiano che si è fatto valere all’estero: oltre che docente presso la Miami Piano Festival Academy nella NSU (Fort Lauderdale, Florida), l’Accademia Musical Arts di Madrid, l’Accademia di AIMA di Roma, nei master di Alta Especialización, è direttore dei corsi di perfezionamento di pianoforte organizzati dalla Fondazione “P. Grassi” di Martina Franca. È il direttore artistico dell’Accademia su strumenti antichi, tenuta a Briosco dalla Fondazione statunitense Patrons of Exceptional Artist.
Si è guadagnato innumerevoli ed entusiastiche recensioni: per il New York Times è “un poeta aristocratico della tastiera con il profilo e il portamento di un principe del Rinascimento”, mentre per Le Monde de la Musique “è l’erede di Moritz Rosenthal, Busoni e Godowsky”.
La Fondazione Ravello promuove la musica tra i giovani under 25 mettendo a disposizione biglietti a tariffa agevolata (10 euro) per tutti gli eventi.