Milano, 5 ago. (askanews) – “Sto ricevendo buone cure e sto recuperando, sono solo molto dispiaciuta per la squadra e di finire così l’Olimpiade”. Così, sul suo profilo Instagram, la triatleta belga Claire Michel, 35 anni, messa ko da un malore che ha portato il Comitato belga al ritiro di tutta la squadra dalla gara del triathlon misto. Il caso, ovviamente, ha riacceso le polemiche sulle acque della Senna. L’atleta è ricoverata in ospedale da quattro giorni. Claire Michel aveva partecipato alla gara di triathlon femminile mercoledì, mentre gli allenamenti e le gare di triathlon del programma olimpico erano state più volte rimandati a causa dell’inquinamento da escherichia coli nelle acque della Senna che vengono testate ogni giorno.
Una polemica che divide anche gli appassionati di questa disciplina olimpica, affacciati sulla Senna per applaudire la staffetta mista di triathlon dei Giochi Olimpici del 2024 (vinta alla fine dalla Germania).
“Sono mesi che sentiamo parlare della Senna e tutto il resto. H fiducia nel fatto che gli atleti possano nuotarci dentro”, dice la spettatrice franco-americana Peggy Communal.
“Per me non è proprio una questione. In Francia dubitiamo sempre ma abbiamo le tecnologie necessarie, c’è gente che lavora da mesi e anni per migliorare lo stato della Senna. Ed è fantastico, è un’operazione straordinaria e una grande opportunità”, dice Franck Gallice, appassionato di Triathlon.
“Sono delusa perché volevo vederli gareggiare”, spiega Marieke Beke, arrivata dal Belgio per tifare la sua squadra di triathlon
“Credo di essere un po’ d’accordo con l’idea che se c’è il rischio di una cattiva qualità dell’acqua, la gara dovrebbe svolgersi altrove e non sulla Senna. Lo so, è molto bello qui, ma forse non è il posto perfetto per il triathlon se presenta determinati rischi”.
In una nota congiunta il Comitato olimpico belga e la federazione triathlon accusano l’organizzazione di Parigi, l’incertezza sul calendario degli allenamenti e delle gare.