Milano, 2 ago. (askanews) – La crescita dell’occupazione nel turismo sembra inarrestabile, ma ad aumentare è stata anche la difficoltà delle imprese a reperire gli addetti alle attività di ristorazione, le figure centrali del comparto, tanto che sono quasi 70mila, a giugno 2024, i profili irreperibili (52,8% delle assunzioni previste) rispetto ai 24mila circa del 2019 (23,7%). Lo evidenzia una previsione, su dati Istat, della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro “Il lavoro nel turismo, tra boom e irreperibilità dei profili” sull’andamento delle assunzioni programmate dalle aziende nel mese di giugno per gli addetti alle attività di ristorazione. Lo studio mette in luce, in particolare, la difficoltà crescente delle imprese che ha portato a triplicare il numero dei profili irreperibili nel giro di pochi anni.
Nel 2023, le imprese del settore hanno ricercato principalmente camerieri (quasi 400mila assunzioni effettuate, di cui 52,3% con difficoltà di reperimento), cuochi in alberghi e ristoranti (230.870 assunzioni, di cui 55,4% con difficoltà) e baristi (142.830, di cui 43,6% con difficoltà). A seguire, gli addetti alla preparazione, cottura e distribuzione di cibi (53mila), personale non qualificato addetto alla pulizia dei servizi di alloggio (circa 50mila) e addetti all’accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione (45mila). Tra le figure più difficili da reperire sul mercato, i responsabili di piccole aziende del comparto (68,8%), i tecnici della produzione e preparazione alimentare (65,7%), pasticceri, gelatai e conservieri (57,7%) e tecnici della produzione servizi (54,6%). Malgrado ciò, il comparto continua a crescere.