Milano, 2 ago. (askanews) – Un altro importante traguardo per l’agroalimentare italiano di qualità: è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il riconoscimento del Caciottone di Norcia Igp. Salgono così a 328 le Dop, Igp e Stg italiane in Europa e l’Italia si conferma leader nel campo delle indicazioni geografiche dell’agroalimentare. Lo ha annunciato il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, aggiungendo che “il raggiungimento dell’Igp consentirà di mantenere inalterata una tecnica produttiva tradizionale e salvaguardarne il prestigio e la qualità”.
Il Caciottone di Norcia IGP è un formaggio prodotto in prevalenza con latte bovino con la particolarità dell’aggiunta di latte ovino in quantità non inferiore al 5%. La produzione di formaggio ottenuto da latte misto esisteva in Valnerina anche prima della metà del XX secolo, legato soprattutto alle condizioni di penuria che, all’epoca, caratterizzavano la vita contadina in queste zone.
La transumanza degli ovini verso le valli umbre e laziali nei mesi invernali comportava una ovvia carenza di latte di pecora in quella stagione. Durante questi periodi nelle stalle, soprattutto nelle zone più marginali come quella di Castelluccio, rimanevano solo una minima parte delle pecore, destinate a produrre carne e il latte per il sostentamento delle famiglie nei duri mesi invernali. In questi mesi si usava produrre il formaggio misto, mescolando il ricco e nutriente latte delle vacche con il latte ovino. Questo offriva un vantaggio in termini di conservazione, vantaggio non da sottovalutare soprattutto se riferito a tempi in cui il sale era poco e non si disponeva di frigoriferi, mantenendo però la caratteristica freschezza e conferendo al prodotto un gusto più deciso rispetto al formaggio di latte esclusivamente vaccino.