Roma, 1 ago. (askanews) – “Ho aspettato qua (davanti al Ministero della Cultura, ndr), da stamattina ci avevano detto che il ministro sopra non c’era. Ma io sapevo che il ministro stava nei suoi uffici, anche perché ho incontrato alcune persone che avevano un appuntamento con lui. A un certo momento Sangiuliano è sceso, lui aveva la sua macchina qui, ha visto il cartello, sa benissimo che sono qui, l’ho salutato perfino. È entrato in macchina e non ha avuto nemmeno la dignità, la dignità di uomo, di politico e di ministro di questa Repubblica di fermarsi, di chiamarmi, di salutarmi e di dirmi cosa vuole fare di Giffoni”: così Claudio Gubitosi, fondatore di Giffoni Film Festival, verso le 14 nel corso del sit-in iniziato ieri davanti al ministero della Cultura con l’obiettivo di incontrare il ministro Gennaro Sangiuliano per discutere del taglio ai finanziamenti di cui lo storico festival dedicato alla cinematografia per ragazzi è rimasto vittima.
“Sono molto umiliato per come si comporta questo signore. Perché di fronte a un uomo di 73 anni a 40 gradi al sole che sta aspettando di essere convocato, di salire e passare quel portone, che è casa mia, non si è fermato a salutarmi e darmi un cenno della sua partecipazione. Succede anche questo e dobbiamo sopportare, ma io vado avanti anche in nome vostro e grazie per tutti i messaggi di solidarietà, amicizia e rispetto che avete avuto per me”, ha concluso Gubitosi, che dopo una piccola pausa è intenzionato a tornare davanti al ministero fino alle 17. Se la protesta porterà a un nulla di fatto si è già detto pronto a chiedere un incontro alla premier Giorgia Meloni.