Roma, 1 ago. (askanews) – Confedercontribuenti chiede l’intervento della Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dell’Economia e al Garante del Contribuente, per chiedere di porre fine ai continui “disservizi” che affliggono l’operato della sede di Catania dell’Agenzia delle Entrate. “Se l’Agenzia delle Entrate non interverrà immediatamente – commenta Carmelo Finocchiaro, presidente della Confederazione – e per immediatamente intendiamo nelle prossime ore, ci vedremo costretti a portare in Tribunale i dirigenti della sede di Catania per chiedere il risarcimento del danno”.
Solo nelle ultime settimane, la Confederazione Nazionale delle Imprese e dei Contribuenti rileva che nella sede di Catania si sono verificati due casi clamorosi. Il primo riguarda una società che ha presentato una regolare rateizzazione di alcune cartelle esattoriali per un importo inferiore ai 15mila euro, casualmente lo stesso giorno l’AdE ha disposto un pignoramento presso terzi bloccando totalmente i conti. “La legge – spiega Finocchiaro – prevede che in simili casi, l’AdE debba rimuovere immediatamente le misure cautelari non appena pagata la prima rata. A un mese di distanza e nonostante un lungo scambio di Pec, il pignoramento non è stato rimosso e l’attività dell’azienda è completamente bloccata”.
L’altro caso riguarda un consorzio edile che da mesi sta cercando di effettuare la cessione dei crediti del Superbonus, ma “l’Agenzia delle Entrate di Catania non lavora le pratiche, né richiede la documentazione necessaria per certificare che il credito è corretto” spiega ancora il Presidente di Confedercontribuenti. “Addirittura in un caso non ha neppure rimandato le ricevute di regolare presentazione. Anche in questo caso ne è scaturito un lungo scambio di Pec, al termine del quale l’Agenzia delle Entrate ha respinto la pratica con una motivazione lapidaria, quanto incomprensibile: ‘non di competenza’”.
“Ma se la competenza non è loro, a chi spetta?” commenta in modo retorico Finocchiaro. “Purtroppo quello di Catania non è un caso isolato. Ogni contribuente italiano potrebbe raccontare la disavventura che ha vissuto con l’Agenzia delle Entrate. E non possiamo bollarle come semplici sviste, sono vere e proprie malversazioni e azioni contra legem. La casistica è vastissima: si parte dal totale silenzio che dura mesi, per arrivare alle risposte che offendono la dignità delle imprese e dei cittadini, ai comportamenti che violano le norme costituzionali sui rapporti fra cittadini e Istituzioni, fino ai pignoramenti che non vengono annullati in maniera del tutto arbitraria. Il problema a questo punto è proprio l’atteggiamento nei confronti del contribuente, perché non ci si preoccupa minimamente del fatto che simili abusi possano provocare danni enormi al cittadino, o determinare il fallimento delle imprese. Purtroppo – conclude il Presidente di Confedercontribuenti, – l’Agenzia delle Entrate è sempre pronta a agire contro i contribuenti, ma non prende alcuna iniziativa, anzi sembra proteggere, i funzionari e i personale che compiono simili errori”.