Milano, 31 lug. (askanews) – “Non possiamo ancora fare previsioni precise ma ci sono i presupposti per dire che sarà un’ottima annata”. A dirlo è il presidente dell’Unione Consorzi vini veneti Doc e Docg (Uvive), Pierclaudio De Martin.
“Le temperature record mandano sotto stress le piante, che sono ora più preoccupate a salvaguardare la propria salute che non a nutrire i grappoli.La speranza però è che ora la temperatura si normalizzi e riprenda il suo corso” spiega il presidente, aggiungendo che “lo stato fitosanitario dei vigneti in questo momento è buono, e, sperando nel favore del clima, abbiamo gli elementi per poter dire che sarà un’ottima annata”.
“La stagione è stata difficile: quest’anno abbiamo avuto un inverno che è stato in assoluto il più caldo degli ultimi trent’anni e questo ha determinato anche un germogliamento anticipato. Un fattore che potrebbe essere positivo, se non ponesse la pianta in condizioni di soffrire per eventuali gelate che in aprile si sono poi effettivamente verificate in alcune zone del Veneto” ricorda De Martin, aggiungendo che “è poi seguito quindi un periodo di temperature molto più basse della media e con grandi sbalzi termici e precipitazioni molto più abbondanti del solito, tra febbraio e marzo e poi a maggio, e ciò ha comportato qualche problema nei vigneti, come alcune carenze nutritive, alcuni ingiallimenti e un rallentamento nelle fasi di sviluppo vegetativo della pianta. In aggiunta, abbiamo dovuto far fronte anche a un’eccessiva umidità del suolo”
“Per quanto riguarda la fertilità delle gemme, è stata leggermente sotto la norma per quanto riguarda la Glera, nella norma per il Pinot Grigio e si è apprezzata una maggiore fertilità per quanto riguarda le varietà veronesi sia a bacca rossa (Corvina) sia a bacca bianca (Garganega)” prosegue il presidente, evidenziado che “la fertilità delle gemme però incide al massimo per un 30%: il rimanente 70% è deciso dal clima e dalla piovosità nelle fasi prevendemmiali e dunque capiremo a breve come sarà quest’anno”.