Milano, 31 lug. (askanews) – “La Cantina di Ramuscello è una realtà che si contraddistingue per aver instaurato negli anni un legame profondo con la comunità, grazie alle diverse e importanti iniziative proposte, favorendo una maggiore consapevolezza e apprezzamento delle risorse naturali e delle tradizioni. Questo può incentivare pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente, contribuendo alla salvaguardia del paesaggio rurale e della biodiversità”. Lo ha detto il presidente del Consiglio del Fvg, Mauro Bordin, al presidente Gianluca Trevisan, al direttore Rodolfo Rizzi e ad alcuni membri del Cda, durante la visita della Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito, alla presenza anche della collega Lucia Buna e della prima cittadina di Sesto al Reghena, Zaida Franceschetti, evidenziando che “la viticoltura è un elemento chiave dell’economia locale, capace di promuovere e valorizzare il territorio a tuttotondo”.
Fondata nel 1959 come apparato sociale ed entrata in funzione nel 1962, la Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito al Tagliamento (Pordenone) è una cooperativa che unisce 170 soci di 18 Comuni del territorio. L’ottimo stato di salute della Cantina è stato ribadito dal presidente Gianluca Trevisan, che ha sottolineato come “l’aumento dei soci, in particolare degli ultimi mesi, sia il risultato di un modo di lavorare virtuoso. L’azienda ha sempre saputo dare risposte ai soci e crescere nel tempo, fino a quintuplicare la capacità produttiva negli ultimi dieci anni”. Diverse le iniziative prese ad esempio: dalla certificazione del vino vegano ai progetti di promozione della salvaguardia e della tutela dell’acqua e della corretta irrigazione, dalle 555 bottiglie di Refosco dal Peduncolo Rosso interrate che hanno segnato un metodo di invecchiamento unico nel suo genere, con una parte del ricavato devoluta a supporto dei corridoi umanitari, alla collaborazione con i ragazzi dell’istituto artistico Galvani di Cordenons. La cooperativa sta lavorando ora sia a costruire rete d’impresa fra cooperative e privati, sia alla possibilità di utilizzare il marchio Ramuscello.
Secondo la consigliera Buna, la Cantina Ramuscello “oltre a distinguersi per i riconoscimenti nazionali dei suoi vini, ha sposato un particolare attaccamento per il territorio attestato da una crescita del 30% dei nuovi soci conferitori. Questa realtà – ha aggiunto – ha adottato il concetto di sostenibilità, garantendo meno spreco di risorse idriche con il riutilizzo delle acque di depurazione, riducendo i fitofarmaci, certificando i vini vegani e soprattutto proponendosi e trovando spazi nei mercati più esigenti”.